La Lowbrow Art, conosciuta anche con il nome di Surrealismo Pop, è un movimento artistico nato alla fine degli anni Settanta nell’area di Los Angeles negli ambienti che ruotano attorno alle riviste di fumetti underground, alla musica punk e ad altre sottoculture californiane: le opere hanno solitamente soggetti figurativi, spesso caricaturali e sono caratterizzate dall’uso di colori forti e da una accentuata decoratività. I primi pop-surrealisti sono da individuare nelle figure di Robert Williams e Gary Panter, disegnatori di fumetti underground. L’ufficializzazione, e quindi la crescita del movimento, avviene però solo nel 1994 con l’uscita della rivista Juxtapoz diretta appunto da Robert Williams. È sempre Robert Williams che ha il merito di aver inventato il nome Lowbrow art: in un articolo uscito nel febbraio 2006 sulla sua rivista racconta che, nel 1979, Gilbert Shelton, l’ideatore tra gli altri dei famosi Freak Brothers, aveva deciso di pubblicare un libro sulle opere di Williams e poiché nessuna istituzione ufficiale riconosceva all’epoca la sua arte, decise di usare un titolo autodenigratorio: The Lowbrow Art of Robt. Williams. Il termine lowbrow venne usato da Williams in contrapposizione a highbrow che in inglese colloquiale significa “intellettuale” o “cultura alta”. Il nome gli rimase appiccicato e si diffuse, nonostante non fosse del tutto appropriato. Molti esponenti del movimento provengono in molti casi da campi diversi da quelli artistici canonici: ci sono infatti fumettisti, illustratori, tatuatori, decoratori di auto “hot road”, ecc. Spesso questi artisti sono autodidatti e forse è il motivo per cui il movimento ha sempre trovato difficoltà ad inserirsi nei circuiti artistici tradizionali. Gran parte degli artisti sono pittori, ma tra le loro opere non è insolito trovare sculture e anche giocattoli. In Italia non sembra ci sia molta attenzione a questo movimento che ha ormai più di trent’anni. Negli Stati Uniti è invece molto seguito da gallerie e riviste specializzate che lo sostengono e lo diffondono.
In Italia, la Lowbrow Art per il momento è conosciuta ed apprezzata solo da un pubblico di nicchia: da una rapida ricerca sul web troviamo qualche breve articolo uscito in occasione delle rare mostre organizzate in Italia, come quella alla Galleria Mondo Bizzarro di Roma nel 2006. Un elenco di artisti Lowbrow, ognuno dei quali è accompagnato anche da una breve scheda, è visibile su Kustom Garage, un sito di appassionati di decorazioni per automobili.
Negli Stati Uniti, come dicevamo, la situazione è decisamente più florida e vivace: su MySpace, ad esempio, anche tra i nostri amici, troviamo numerosi artisti, alcuni dei quali molto apprezzati dal pubblico e già affermati commercialmente.
Ray Caesar è uno di questi. Nato a Londra nel 1958 comincia a disegnare fin da piccolo. Ancora adolescente si sposta con la sua famiglia a Toronto, in Canada dove inizia a lavorare come fotografo in un ospedale pediatrico in cui rimarrà per 17 anni. Svolge anche altri lavori in studi di architettura come disegnatore, lavora come grafico digitale in società di videogame e studi televisivi, raggiungendo anche un discreto successo. Il lungo periodo trascorso all’ospedale pediatrico sarà comunque fondamentale per la sua evoluzione artistica, tanto che, come lui stesso dice “è giusto che adesso io viva i miei sogni per coloro che non ne hanno avuto la possibilità nella loro vita… fare altrimenti sarebbe un peccato”. Il metodo di lavoro di Ray Caesar è molto interessante: i suoi quadri non sono realizzati con i metodi della pittura tradizionale, ma sono delle stampe di computer-grafica, cosa che sicuramente fa arricciare il naso a vaste schiere di addetti al settore. In questa pagina si può leggere una dettagliata descrizione delle varie fasi del suo lavoro, che consiste inizialmente nel creare un modello tridimensionale del soggetto che viene via via modellato, colorato e arricchito di particolari fino a rendere un tipico effetto pittorico iperrealista. I suoi soggetti sono sempre bambine dallo sguardo penetrante, delle lolite che guardano nell’anima dello spettatore con l’aria inquisitoria. Soggetti che a volte subiscono delle vere e proprie mutazioni fisiche negli arti: bambine-pipistrello, bambine-ragno, bambine-polpo. Un’infanzia che sta tra l’iper e il surreale, per niente rassicurante, come in una favola in cui l’orrore la stia per invadere. Lo spazio nel quale si muovono i personaggi di Caesar è infatti studiato nei minimi particolari, ponendo un’attenzione quasi maniacale ai dettagli, ai vestiti, agli oggetti, all’ambiente che spesso si trasforma in una vera e propria scena teatrale. Il suo sito è ricco di immagini e informazioni biografiche. Sulla pagina MySpace potete seguire tutte le novità, tra cui una mostra delle sue opere che si terrà presso la sopra menzionata galleria romana Mondo Bizzarro, dal 7 al 31 ottobre 2007.
Un’artista molto nota sul web che dipinge su grandi tele volti di inquietanti ragazze dagli occhi grandi e particolari iperrealistici è Sas Christian. Anche l’universo artistico di Sas è immerso nel mondo femminile: i suoi ritratti si concentrano sul volto di ragazze e sui loro dettagli fisici. Gli sguardi delle modelle dagli occhi ingigantiti sono mutuati dagli anime e manga giapponesi, ma anche ricordano certe inquietanti fotografie di Diane Arbus. L’effetto, a volte non immediatamente percepibile, è di fascinazione e irrealtà, attrae, ma allo stesso tempo respinge l’occhio di chi guarda.
Colin Christian è il marito di Sas e si occupa di scultura: per le sue opere usa silicone e fibra di vetro e i suoi soggetti, sempre intrisi di una forte carica erotica, sono pin up a dimensione reale e animali fantastici ispirati a Lovecraft e alla fantascienza. Colin e Sas, come Ray Caesar, sono di origine inglese: si trasferiscono negli Stati Uniti nel 1992 e fondano una società dove loro stessi disegnano e producono costumi e abbigliamento in latex; in una seconda fase passano a produrre sculture e altre decorazioni per nightclub, ristoranti e negozi specializzati. Solo nel 1999 Sas inizia a dipingere professionalmente prima con l’acrilico e poi con l’olio. Lo stesso fa Colin nel suo campo, abbandonando la scultura commerciale e dedicandosi a tempo pieno a quella artistica. Oltre che sul loro sito, altre opere, blog e news di Sas e Colin sono visibili su MySpace.
Le immagini presenti nell’articolo sono gentilmente concesse dall’artista Ray Caesar.
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[…] provvederò ad aggiungere un’immagine! Ringrazio per alcune informazioni il blog dell’Accademia del Giglio. E vi ricordo a Roma il Dorothy Circus Gallery, una galleria specializzata in arte lowbrow (non è […]
Ho qualcosa a che fare con questo movimento?
Gentile Abela,
guardando i suoi dipinti direi che ci sono alcuni elementi in comune: il surrealismo, sicuramente, qualche elemento pop (il superman-cigno) e alcuni riferimenti al fumetto.
In generale però mi sembra che la sua pittura sia più “divertente”, ironica ed estroversa ovvero non ha quegli elementi inquietanti (una certa cupezza tra il noir e l’horror, deviazioni o morbosità e ammiccamenti sessuali) degli artisti che di solito si accomunano sotto l’etichetta Lowbrow.
Saluti.
R.B.
interessanti lavori peccato che nelle accademie si ignori l’esistenza di queste nuove correnti che sono le più congeniali a molti giovani
@ciaooo … non è esatto alla Scuola di Media Design & Arti Multimediali della NABA di Milano, il Low brow è preso in considerazione proprio come forma di espressione/azione propria dei giovani. Infatti è stato chimato a insegnare Ozmo, e siamo in attesa di visiting scholarships di Nicola Verlato….
[…] Cos’è la Lowbrow art (di Roberto Balò) […]