Se una mattina, andando verso Roma in treno, vi accadesse di guardare dal finestrino e di vedere un grosso, enorme serpente scendere giù con la bocca spalancata per il terreno in discesa in mezzo alla città, non pensiate di essere preda di un incubo ad occhi aperti o di trovarvi sul set dell’ultimo colossal americano a proposito di un drago che terrorizza la città: il serpente c’è davvero ed è grande proprio come sembra. Si trova nell’estrema parte del Giardino dell’Orticoltura (via Bolognese, 17) aperto tutti i giorni dalle 8 alle 20 con ingresso gratuito.
Il Giardino è noto soprattutto per lo splendido tepidario progettato dall’architetto Giacomo Roster nel 1879.
È la Società Toscana dell’Orticultura a realizzare il giardino tra il 1876 e il 1880 per renderlo spazio disponibile a esposizioni, collezioni e premi per promuovere nella città l’amore verso l’orticultura. Solo nel 1930 il Giardino diventa proprietà del Comune di Firenze che lo destina a spazio pubblico. Ancora oggi, ogni anno tra maggio e aprile, vi viene organizzata la Mostra dei Fiori, dove specie di piante di ogni tipo e di ogni paese vengono esposte da vari rivenditori.
Il giardino si compone anche di una parte chiamata “Orti del Parnaso” dove, da una terrazza panoramica (entrata da via Trento), è possibile osservare tutta Firenze nelle belle giornate di sole. La terrazza ha al centro una particolare fontana costituita proprio dal corpo di un enorme serpente che scende lungo il lieve pendio della collina e culmina con la grossa e terribile bocca spalancata; il suo corpo sinuoso e tempestato di pietre e pezzi di vetro che brillano al sole è solcato da un rivolo d’acqua. Il serpente è stato completato nel 1990 su progetto di Marco Dezzi Bardeschi.
A sinistra del serpente, scendendo per dei graziosi scalini con disegni composti da pietre policrome, arriverete al Giardino dove potrete sedervi all’ombra delle piante tra le aiuole fiorite.
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