Come se + congiuntivo imperfetto o congiuntivo trapassato.
Questa costruzione si usa per enfatizzare il significato della frase precedente:
frase principale + come se + frase subordinata.
Fa parte del linguaggio iperbolico, linguaggio cioè che esagera nella descrizione della realtà, e agli italiani come sapete piace esagerare.
Sinonimi di “come se” possono essere considerati “quasi” o “quasi che”, naturalmente seguiti dal congiuntivo imperfetto o trapassato.
Esempio:
“Il lato diabolico della malinconia è quello non solo di far ammalare le sue vittime, ma anche di renderle presuntuose e miopi, addirittura quasi superbe. Si crede di essere come Atlante che da solo deve reggere sulle proprie spalle tutti i dolori e gli enigmi del mondo, come se mille altri non sopportassero gli stessi dolori e non vagassero nello stesso labirinto”. (Hermann Hesse)
Esercizio. Unite le frasi del primo gruppo con quelle del secondo.
1. Ha preso molta paura: ha una faccia!
2. Sta facendo le valigie e ci sta mettendo un sacco di cose,
3. Non ha ascoltato i miei consigli.
4. Tratta la sua ragazza
5. È così contento di partire,
6. Passa tutto il suo tempo in ufficio
7. Ho mangiato troppo mi sento
8. Giovanni si crede chissà chi, si comporta
A. come se stesse via un anno intero.
B. come se non gli importasse niente di lei.
C. come se avessi mangiato un bue!
D. È come se le mie parole gli fossero entrate da un orecchio e uscite dall’altro.
E. come se non fosse mai stato in vacanza prima d’ora.
F. come se il lavoro fosse tutto nella sua vita.
G. come se fosse un dio in terra.
H. È come se avesse visto un fantasma.
Vuoi la soluzione? Eccola qua:
1) H
2) A
3) D
4) B
5) E
6) F
7) C
8) G
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Crediti
Foto di Please Don’t sell My Artwork AS IS da Pixabay
Buongiorno, vorrei sapere se le frasi seguenti si possono usare in un italiano corretto
Me la scendi la bottiglia dell’olio
La esci la bambina
Buongiorno Luciano,
le due frasi che ci hai sottoposto sono dialettali e quindi in “italiano corretto” sono da considerarsi sbagliate. Si dovrebbe direbbe per la prima:
“me la passi la bottiglia”, “me la dai la …”, “mi prendi la …”, “me la tiri giù/me la porti giù… (se in alto)”.
Per la seconda “uscire” è un verbo intransitivo e quindi non si usa con un complemento oggetto, inoltre andrebbe contestualizzata per capire bene cosa volevi dire; potrebbero andar bene queste interpretazioni: “porti fuori la bambina (a fare una passeggiata)” oppure “tira(la) fuori la bambina (dal seggiolone)”.
Ciao e grazie per la visita.
Roberto
Per Luciano: no, l’uso del verbo USCIRE così non è corretto. E’ un uso dialettale (siciliano). Non si può uscire qualche cosa..né scendere qualcosa.
correttamente sarebbe: porti fuori tu la bambina?
puoi portare giù la bottiglia?
xx
Per quanto concerne l’uso di USCIRE nella sua forma transitivizzata, vorrei segnalare che non si limita alla sola area siciliana (sarebbe, inoltre, un uso regionale e non dialettale).
Come riporta il dizionario online Treccani: «In usi region., come trans. con valore causativo, far uscire, portare fuori: il bambino non deve avercela con me perché l’ho uscito con quest’acqua (Fenoglio); far venire fuori, tirar fuori: un avvocato … aveva uscito di tasca un giornale (Calvino).»
Grazie mille Rita, per l’approfondimento!