Una delle più belle esperienze che ho avuto all’Accademia del Giglio è stato il contatto con gente di varie culture e devo dire che ho uno speciale ricordo di tutti quelli che arrivano dal Giappone, gente di una cultura molto lontana a quella che conoscevo e che sicuramente mi ha lasciato molti insegnamenti.
Durante le feste a scuola ho potuto assaggiare i loro cibi e scoprire che i loro sapori erano così diversi a quello che pensavo fosse il gusto giapponese, visto che, come in tutto il mondo, le cucine straniere si devono accostare alla cucina del posto per essere gradite dalla gente. In Messico il sushi è un tipo di cibo molto gradito e “messicanizzato”, per esempio; il sushi con avocado e peperoncino oppure il sushi fritto con banana e granchio, cose che ai miei amici giapponesi risultavano stranissime, così come la salsa di soia preparata con limone, arancia e peperoncino verde per dare un gusto più messicano al piatto tipico giapponese.
E dopo aver mangiato un po’ dei loro sapori e aver condiviso alcune delle loro esperienze all’estero ho deciso di partire e visitare il Giappone, il paese del Sol levante, della tecnologia, dei cartoni animati, del sushi, delle geishe e altro…
La mia prima impressione è stata “WOW questi si che sono avanti a livello tecnologico!”, mi trovavo in un aereo della aerolinea nipponica in classe turistica con un televisore individuale dove potevo scegliere di imparare alcune frasi in giapponese, giocare, guardare dei film, ascoltare musica… Visto che era un lungo viaggio ho deciso di dormire e svegliarmi solo al mio arrivo a Nagoya, la città delle colazioni: lì si mangia tanto a colazione e soprattutto c’è una grande offerta di pietanze tra cui scegliere, dal pesce alle zuppe, dalle frittate alle verdurine sott’aceto, davvero l’imbarazzo della scelta!
Al di là del cibo, ho conosciuto una città pulitissima (non ho visto nemmeno un mozzicone per terra) e organizzatissima: come non parlare del canto (finto) degli uccellini che segnala ai non vedenti che il semaforo è cambiato di colore, o del tappeto-guida giallo che aiuta i ciechi a muoversi e degli ascensori che portano la gente che ne ha bisogno alla piattaforma della metropolitana…
Queste sono cose comuni in tutte le città giapponesi che ho conosciuto. Anche se non ne ho visitate tante, devo dire che ho un bellissimo ricordo di posti come Tokyo, con i suoi grattacieli e la famosa Tokyo Tower che sembrerebbe un omaggio alla Torre Eiffel; il quartiere di Akihabara dove si può trovare tutto il materiale elettronico che si desidera, qualsiasi sia il tipo di voltaggio o la presa che si utilizzano nel tuo paese. Non puoi andare via senza visitare il nuovissimo quartiere di Odaiba, dove troverai le palazzine più moderne al mondo; Ginza, il quartiere della vita notturna con i migliori ristoranti e Ropongi Hills, la loro Beverly orientale.
Dopo aver visitato Tokyo sono andata a Kyoto, una città caratteristica del paese del Sol levante: è un posto antico e conosciuto in tutto il mondo per essere la culla delle geishe, quelle donne giapponesi simbolo di femminilità, eleganza, cultura e dedizione. Qui si trovano dei tempi buddisti che ti lasciano senza fiato.
Così come ti lascia senza fiato Gero, un paesino famoso per l’ Onzen, che sono le terme giapponesi, e che sembra una piccola Kyoto.
Poi ho anche visitato città come Osaka, Miyajima con il suo tempio in riva al mare e migliaia di cervi intorno, in questa zona del Giappone penso si sia fermato un po’ il tempo, giaché non si vede tutto quel glamour delle altre cittá, ma ha sempre il suo fascino, Hiroshima che ci riporta a quel tragico momento storico con i monumenti che sono un monito a non ripetere più quella atrocità, perché nessun motivo al mondo può giustificare una cosa simile…
E per questo e molto altro ancora posso solamente dire W il GIAPPONE!
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