Spesso in estate, durante i pomeriggi pigri che si inanellano nel corso di una vacanza è bello girovagare tra le colorate bancarelle dei mercatini di libri che fioriscono all’ombra delle pinete nelle località di mare, per le ordinate stradine dei paesi di montagna e talora nelle piazze assolate delle città.
Trovare un libro e comprarlo, scegliendolo tra le pile colorate disposte sui banchi, è spesso tutt’uno: non si sa nemmeno perché lo si compri. Spesso si è affascinati dal titolo, talora attratti dall’immagine in copertina, altre volte semplicemente incuriositi dalla prima riga. I mercatini di libri sono estremamente comuni in Italia durante la bella stagione e invariabilmente ne veniamo attratti e catturati, lasciando che ci rubino un po’ del nostro tempo libero e diventino protagonisti di un nostro pomeriggio di riposo.
L’arte di vendere i libri sulle bancarelle in Italia è tutta toscana: furono infatti i Librai Pontremolesi, dall’alta Lunigiana, e, in specifico, dai paesi di Montereggio, Parana, Pozzo, Mulazzo, Busatica, Filattiera, Bratto, a divenire venditori ambulanti. Ogni primavera c’era l’appuntamento sui prati dell’Appennino dove venivano assegnate a ciascuno le zone in cui vendere e poi cominciava la stagione. La prima difficoltà era trovare un posto dove comprare i libri da vendere a basso prezzo, la cosa migliore era venire in contatto con un editore che lasciasse loro acquistare i resti di magazzino con i soldi ricavati dalla vendita dei prodotti della terra: castagne, formaggio e foglie di gelso. Spesso i venditori erano analfabeti ma un inconfondibile intuito diceva loro quali fossero i libri migliori da comprare per il loro pubblico: ecco allora che oltre agli almanacchi L’Orlando Furioso prendeva posto accanto a I Tre Moschettieri e Il Dottor Živago trovava un insolito compagno nelle memorie del Casanova. Poi cominciava la vendita: chi poteva leggeva ad alta voce gli splendidi versi che alcuni libri racchiudevano tra le loro pagine, affascinando i contadini che li compravano, altri preferivano affidarsi all’interesse del passante frettoloso nelle piazze delle città. Poco importa quali fossero le modalità per attirare i clienti, sta di fatto che non era raro che, complici i costi bassi dell’esercizio, molti di loro riuscissero ad accumulare una fortuna e ad aprire persino delle Case Editrici: del resto molte delle librerie del Nord e Centro Italia sono state aperte da Pontremolesi, emigrati dai monti dell’alta Lunigiana.
Il Premio Bancarella nasce da questa tradizione: ogni anno, dal lontano agosto del 1952, i Librai Pontremolesi si radunano per decidere quale sia stato il libro più venduto della stagione dalle bancarelle.
Nel ‘53 vince Hemingway con Il vecchio e il mare, prima ancora del premio Nobel che lo avrebbe raggiunto dopo poco; più tardi il vincitore sarà Pasternak per Il dottor Živago e poi Singer per La famiglia Moscat. Qui potrete trovare i vincitori per ogni anno.
Il premio si svolge ogni estate a Pontremoli e per chi volesse assistere la data del prossimo raduno sarà il 15 luglio, ma la 55° edizione comincerà prima, ovvero il 14 alle ore 17.00. interverrà anche il Ministro dell’Istruzione Fioroni. Per chi poi volesse saper di più delle tradizioni di queste terre potrebbe essere interessante leggere anche questo grazioso blog del sito terredilunigina.com.
Buona lettura… e buona premiazione!
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