Ana è un’insegnante croata di Lingua Italiana LS che durante la prima metà di luglio ha seguito un corso per insegnanti all’Accademia del Giglio.
Durante il suo soggiorno in Italia ha avuto modo di viaggiare, di conoscere persone italiane e straniere, di fare un piccolo corso di cucina e di leggere tanti libri di scrittori italiani. E’ rimasta particolarmente colpita da un libro: Almost Blue di Carlo Lucarelli. Infatti la storia le è sembrata molto avvincente e il lessico utilizzato dall’autore le è apparso interessante e ricco di espressioni dell’italiano parlato che le hanno permesso di avere un contatto ancora più immediato con la nostra lingua. Con estremo piacere pubblico qui la bella recensione che Ana ha deciso di scrivere su questo libro:
Un iguana sta su un ramo sotto la pioggia. Osserva qualcosa, forse la sua preda, con i suoi occhi grandi che riflettono quasi una sensazione di stanchezza.
Stanchezza di dover stare sempre attento, pronto all’attacco. Lui è solo. Solo sotto la pioggia.
E’ questa la copertina del libro edito da Einaudi, Stile Libero. Ma anche dentro il libro, sulle sue pagine, i protagonisti della storia sono la solitudine e l’istinto di autodifesa.
Solo è Simone, il ragazzo cieco che ascolta quanto avviene a Bologna con l’aiuto di uno scanner. Lui è solo non perché abbia questo “difetto” fisico, ma perché ha deciso di stare solo. La sua unica compagnia è Almost Blue mescolata alle voci della città.
Sola è anche Grazia, giovane ispettore che fa di tutto per dimostrarsi altrettanto capace ai suoi coleghi maschi. Una ragazza che vorrebbe dimenticare di essere donna, e ci riesce lottando contro l’universo degli uomini, ma anche è destinata a perdere quando il suo avversario è la natura.
Ed è solo anche Iguana, l’assassino seriale che uccide gli studenti di Bologna ascoltando sempre musica rock ad alto volume per afuggire al suono delle campane dell’Inferno che lo perseguita. Per sfuggire al proprio destino, Iguana uccide le sue vittime assumendone l’dentità e cercando in questo modo di trovare la pace che non ha mai avuto, neanche da bambino.
Infine, anche le sue vittime sono sole. Sono studenti con un sacco di problemi alle loro spalle, ma sopratutto soli. Soli in una città grande, una città che, come le altre metropoli della nostra contemporaneità, diventa sempre più spesso un mondo abitato da alieni. Alieni che non si conoscono perché non vogliono conoscersi, che non si parlano perché non hanno tempo per farlo, che non si amano perché non sanno come si fa ad amare. Ed è i questo ambiente che i nostri protagonisti si incontrano, si inseguono, dove si intrecciano le loro vite in cerca di un rimedio. Ce la faranno a trovarlo?
[…] Pubblico con molto piacere l’esperienza di Ana, un’insegnante croata di Lingua italiana, venuta a Firenze nel luglio scorso per seguire un corso per insegnanti all’Accademia del Giglio. Ana mi ha gentilmente mandato il suo racconto in croato con le splendide foto che ha scattato durante il suo soggiorno fiorentino. Di seguito al testo in croato potrete leggere la traduzione in italiano scritta da Ana stessa. Un altro interessante scritto di Ana è disponibile qui. Buona lettura! […]