È in distribuzione il quinto numero di ILSA-italiano a stranieri, la rivista quadrimestrale per l’insegnamento dell’italiano come lingua straniera/seconda edita da Edilingua. Su questo numero si può leggere un bell’articolo di Maria Grazia Menegaldo dal titolo Teoria e pratica nella didattica interculturale: una riflessione sull’intercultura intesa come capacità relazionale tra persone appartenenti a società, civiltà e culture diverse e la trasposizione di tale concetto in ambito pedagogico e didattico. L’articolo affronta la questione in modo molto ampio e relativamente a tutti i gradi di istruzione: l’articolo si apre con una sezione storico/teorica, che parte dalla constatazione che il rapporto tra scuola italiana ed educazione interculturale inizia ufficialmente solo nel 1989; si passa poi agli obiettivi didattici dell’educazione interculturale, illustrandone anche alcuni percorsi possibili e arrivando alla conclusione della necessità di abbandonare i metodi didattici tradizionali ormai obsoleti data la sempre più alta presenza di studenti stranieri nelle scuole italiane.
L’articolo intitolato Studente “attore sociale”, firmato da Fiora Biagi, Lavinia Bracci e Antonella Filippone della Siena Italian Studies racconta un’esperienza messa in pratica di interculturalità, la cosiddetta FICCS, ovvero Full Immersion: Culture, Content, Service. In questo programma gli studenti stranieri, oltre ai normali corsi di lingua italiana che frequentano all’università, sono invitati a svolgere servizi sociali nel campo dell’assistenza medica, dell’educazione e dell’immigrazione. Anche questo programma ha quindi soprattutto una valenza interculturale. Le conoscenze dello studente si ampliano nel momento in cui entra in contatto con un ambiente totalmente “reale”, un ambiente in cui deve svolgere delle mansioni concrete e collaborare a stretto contatto con parlanti nativi mettendo in pratica la cosiddetta “didattica dell’azione”. Inoltre, come sottolineato dalle autrici dell’articolo, questo tipo di esperienza porta all’attuazione del concetto di “non-livello” linguistico: gli studenti sono liberi di cambiare classe qualora si rendano conto di non trovarsi in un livello appropriato e i corsi accademici sono anche dedicati a discipline specifiche in cui la lingua non è solamente l’obiettivo, ma è soprattutto il mezzo.
Una ricca attività didattica su una canzone di Eros Ramazzotti e una recensione del volume Neuropsicologia del linguaggio, di Salvatore M. Agliotti e Franco Fabbro (Bologna, Il Mulino Itinerari, 2006) chiudono questo numero.
La rivista ILSA-italiano a stranieri viene spedita in tutto il mondo gratuitamente a scuole, istituzioni e librerie che ne facciano richiesta (info2@edilingua.it), mentre per ricevere la rivista a domicilio è richiesto solamente un contributo per le spese di spedizione.
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