Come tutti gli anni a Firenze è stata riaperta la pista del ghiaccio: come tutti gli anni dunque Fiorentini e non potrano cimentarsi nella nobile arte del pattinaggio e piroettare liberi nelle fredde serate invernali.
Qual è, tuttavia, la storia di questa nobile arte?
Pattinaggio di Figura, o Artistico che dir si voglia, e Pattinaggio di Velocità traggono entrambi le proprie origini dalla necessità di muoversi e di trasportare merci nei paesi più freddi e sottoposti a lunghi periodi di clima rigido: pattini di acciaio con suola di legno erano rapidi mezzi con cui si poteva inoltre viaggiare e trasportare merci da un villaggio all’altro sui canali ghiacciati in Olanda.
Sembra, infatti, che la passione (ma forse inizialmente sarebbe più opportuno parlare di bisogno) per questo tipo di attività sia stata all’inizio tutta del popolo olandese. Pare, infatti, che le origini siano da ricercarsi in un gioco che si faceva sui canali ghiacciati dell’Olanda fin dal XIII secolo: le prime testimonianze di giochi con mazze o bastoni provengono infatti, da alcuni pittori olandesi e fiamminghi del XVI e del XVII secolo ritraggono persone intente a giocare con mazze e bastoni, pattinatori abili o meno abili, che cadono, corrono o, semplicemente, si muovono con il canestro della spesa.
Tuttavia sembra che, nell’Europa Centro-Settentrionale, già i Vichinghi fossero degli abili pattinatori e si spostassero con questo mezzo.
Nel 1400 i pattinatori olandesi elessero a santa protettrice, santa Lidwina, una vergine di Schiedam e, nel 1500, allestirono addirittura un’armata di archibugieri su pattino. Non è un caso se la storia ci fa conoscere un fatto abbastanza curioso: nel 1572, gli Olandesi sfrecciavano davanti agli ignari e sorpresi Spagnoli, colpendoli e fuggendo via rapidi, mentre le loro navi erano miseramente bloccate dai ghiacci nel Porto di Amsterdam.
E’ noto che anche Leonardo da Vinci nel lontano 1480, in una lettera all’amico Benedetto Portinari, chiedeva “in che modo si corre per lo ghiaccio in Fiandra, perché uno che sdrucciola sopra ghiaccio no cade”, permettendo di porre un termine post quem per risalire all’invenzione dei pattini da ghiaccio, che a quell’epoca sembra fossero composti da ossa di animali o di legno. L’aggiunta delle lame di metallo avviene solo nel tardo XVI secolo, migliorandone molto la qualità e, soprattutto, sempre per merito degli Olandesi.
L’unico uso dei pattini che venisse fatto era, tuttavia, quello di mezzo di trasporto e si era ben lontani dal considerarli un divertimento o peggio che mai un tipo di attività sportiva.
Bisogna infatti aspettare più di un secolo prima di vedere le prime gare di pattinaggio su piste ricavate nei canali ghiacciati delle città olandesi.
Nell’Ottocento il pattinaggio divenne un vero e proprio sport che coinvolse l’Europa e il Nord America e i primi Campionati del Mondo si registrano nel 1893.
Ma torniamo a Firenze, adesso: la pista è al Parterre (piazza della Libertà ) è di 20 metri per 30, può ospitare fino a 200 persone per volta, ed ha una temperatura costante di meno 10 gradi; resterà aperta e disponibile a pattinatori dilettanti, principainti ed esperti fino all’8 gennaio 2008 dalle 9.00 alle 23.30, mentre nel fine settimana fino all’una di notte. Il biglietto di entrata va daun massimo di 6 Euro a un minimo di 4 Euro.
Qui sotto ripropongo un bel video in cui chi volesse potrebbe prendere spunto per eventuali figure da eseguire sulla pista!
L’immagine di questo post è tratta da qui.
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