Dal 17 febbraio al 25 maggio a Ferrara nel suggestivo scenario di Palazzo dei Diamanti si terrà la mostra “Miró e la terra” che ripercorre, attraverso l’esposizione di molte opere, le tappe principali della vita del grande artista che con il suo contributo ha dato nuovo impulso alla produzione novecentesca. Numerose sono le opere presenti tra dipinti, disegni, litografie, sculture, assemblaggi e collages: tutte assieme per illustrare i momenti cruciali dello sviluppo artistico di Miró a partire dallo stile inconfondibile degli esordi che coniuga l’amore per dettagli alla spinta avanguardista, passando per l’esperienza surrealista del ’25, gli esempi di collage e assemblaggio a cavallo degli anni ’30, fino ad arrivare alle sperimentazioni ardite degli anni ’50 che segnano anche il rientro a Palma di Majorca.
Il percorso espositivo si snoda attorno al tema della terra: se infatti nelle opere degli esordi Miró regala una visione quasi mitica della propria terra, quella catalana, alle cui tradizioni e paesaggi era tanto affezionato, è possibile cogliere in tutta la produzione successiva il ricorrere di questo tema nel senso più ampio. Il mondo rurale e contadino, la fertilità, i miti legati alle origini della vita, ma anche, la metamorfosi e l’aldilà, la sessualità e il continuo rincorrersi di morte e vita giungono dalle opere di Joan con tutta la forza e l’immediatezza che il suo mondo bidimensionale, fatto di linee e di contrasti, riesce a comunicare.
Miró, con i suoi sfondi intensi che variano dal profondo blu al rosso cupo, con il suo esasperato grafismo, con la sua realtà, fatta di una dimensione talora onirica e fiabesca, talora drammatica, talora libera e ironica, regala un mondo meraviglioso, lontano e impalpabile e, al contempo, contingente e materiale che altro non è se non la vita stessa.
La mostra è aperta tutti i giorni, il biglietto costa 10 €; ulteriori informazioni sono reperibili qui.
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