Questo testo è il risultato finale di un’attività didattica svolta in una classe di livello intermedio (B1) ispirata all’unità 8 del libro Strategie di scrittura di Lucia Cini (Bonacci Editore). Dopo aver letto un testo e aver lavorato sulla comprensione e sul lessico, è stato dato come compito a casa per gli studenti di scrivere una descrizione della loro città o paese o regione per una guida turistica. Il testo di una guida, come è ben spiegato nel libro sopra citato, deve rispondere a due scopi fondamentali della comunicazione: dare delle istruzioni necessarie al turista per percorrere degli itinerari interessanti sul territorio e allo stesso tempo soffermarsi a descrivere in modo competente e dettagliato i più significativi edifici e monumenti storici e artistici o aspetti specifici di una zona dal punto di vista naturalistico. Mi sembra che il testo di Lizbeth (Svezia), nonostante alcuni errori grammaticali e ortografici, rispetti questi criteri, sia molto chiaro e invogli a visitare Kåseberga.
Ho scelto di raccontare del piccolo paesino dove ho mia casetta dell’estate, Kåseberga. Kåseberga si trova nella parte al più sudest della Svezia. Prima , questa parte appartenne alla Danimarca ma dopo alcune guerre divenne finalmente svedese in 1648. È un paesaggio molto piano e aperto, circondato dal Mare Baltico, con castelli e chiese vecchi. Oggi è una dimora per artisti di tutti i generi: pittori, scultori ed anche per l’industria cinematografica.
Kåseberga è un vilaggio di pescatori di circa 200 abitanti, ed un pescatore. Nell’estate il porto è riempito di barche a vela. La costa è formata da una scogliera scendendo ripidamente verso il mare (come in Devon). Dalla cima volano i deltaplani – è un spettacolo da vedere, 10-20 vele di differenti colori nell’aria.
Dal porto veniamo per i vicoli. Le case sono vecchie, prima domicili per i pescatori.
Finalmente saliamo per un sentiero che conduce verso la cima della scogliera dove si trova un sito archeologico molto famoso: le pietre di Kåseberga che consiste da 60 pietre d’una altezza di 2 metri in forma di nave. Prima interpretato come una tomba dell’epoca vikingha ma oggi presunto molto più vecchio, forse di 4-5000 anni, forse un orologio solare. Al solstizio d’estate i raggi del sole penetrano esattamente lungo l’asse longitudinale della nave. Nessuno lo sa finora.
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