Mi trovo sempre un po’ in difficoltà a consigliare a un mio studente un libro da leggere per proprio conto, a casa o dopo che è tornato nel suo paese, per rimanere in contatto con l’italiano. Il problema è alquanto complesso perché dipende naturalmente dal livello di conoscenza della lingua e soprattutto dagli interessi dello studente.
Lisbeth ad esempio, di livello B1 tendente al B2 nella comprensione scritta, è una signora svedese alla quale ho fatto lezione in due tempi diversi, è un’appassionata lettrice, ha facilità quindi ad avvicinarsi alla lettura e quest’anno sta leggendo, non senza qualche difficoltà, ma con soddisfazione, Gomorra di Roberto Saviano.
Qualche anno fa ho avuto una studentessa universitaria che doveva sostenere un esame sul Decameron e insieme ci siamo letti quasi tutte le novelle, facendo un approfondito lavoro di critica su Boccaccio: ma lei, oltre ad essere brava (un C1 pieno) aveva una finalità precisa.
All’opposto, ad uno studente che non ha mai letto un romanzo in vita sua, nemmeno nella sua lingua madre, mi pare inutile consigliare un qualsiasi libro; meglio cercare di capire quali siano i suoi interessi, anche i più strani (il surf, le auto customizzate, la costruzione di aquiloni, il culturismo…) e indicargli una rivista specializzata, o indirizzarlo magari su internet dove si trova di tutto.
A uno studente a cui semplicemente piace leggere, che cosa consigliereste? Qual è un libro obiettivamente interessante oppure relativamente facile che fareste leggere? Mi rivolgo soprattutto ai colleghi insegnanti di italiano L2/LS: che cosa suggerite ai vostri studenti e perché? Infine, ce l’hanno fatta a leggerlo, gli è piaciuto o l’hanno detestato? Avete degli esempi?
Inizio io con un paio di libri che mi è capitato di consigliare:
Due di due di Andrea De Carlo. Secondo me è leggibile anche a partire da un livello B1; il tempo della narrazione è il passato prossimo e la storia (amicizia, viaggio, amore, problemi giovanili) è abbastanza semplice, lineare e presenta temi che possono piacere a studenti giovani.
Le città invisibili di Italo Calvino. Un libro di cui non si può fare a meno; se ne trovano traduzioni in tutte le lingue, il che può tornare utile a chi non ha un livello abbastanza alto di conoscenza dell’italiano; il libro è breve, diviso in piccoli capitoli, ma abbastanza difficile.
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ciao roberto! adesso, sto leggendo Rivergination di Luciana Littizzetto… un regalo da un’amica italiana. è difficilissimo ma molto divertente quando posso riuscire di capire le battute
Anche per quanto mi riguarda la scelta non è facile: spesso consiglio Calvino, altre volte Sciascia, altre ancora Buzzati, pur essendo consapevole che i livelli che possono cominciare ad affrontare letture simili non sono più bassi del B2. Di solito mi oriento verso raccolte di racconti o romanzi brevi perché non stancano eccessivamente chi legge e permettono di approfondire e di ritornare sulle stesse pagine anche a lettura terminata.
Circa un anno fa ho letto insieme a Suni, una studentessa coreana di livello C1-C2 che ama moltissimo Calvino, “Gli amori difficili”, che sebbene siano apparsi un po’ difficili anche per motivi che esulavano dalla trama sono risultati assai interessanti e motivanti.
Con Antonia, finlandese, ho letto “Novecento” di Baricco, per uno studio approfondito dell’italiano contemporaneo e delle espressioni colloquiali ed è stato davvero interessante anche in questo caso e divertente, ma è opportuno sottolineare che Antonia conosceva molto bene anche il francese e dunque la comprensione scritta le appariva molto meno complessa.
Concordo con quanto detto sopra, consigliare un libro non è facile. Eppure, mi sono trovata studenti che si sono appassionati di Calvino (da Marcovaldo a Le città invisibili), Dacia Maraini (Il treno dell’ultima notte, La lunga vita di Marianna Ucria), Ammanniti con “Non ti muovere” e Paolo Giordano con “La solitudine dei numeri primi”. Abbiamo fatto alcuni passi di questi testi a scuola, durante il corso, traendo spunto per lezioni di grammatica e lessico, e poi da lì molti hanno deciso di sfidare i loro timori…Sono tutti titoli che consiglio caldamente a partire dal B2, ma anche il B1 (per esempio con Marcovaldo), se adeguatamente motivato e preparato, può affrontare tranquillamente letture già “colte”.
Ho letto “Per questo mi chiamo Giovanni” di Garlenda con un gruppo di studenti di livello B1/B2 e ne siamo rimasti tutti quanti molto soddisfatti. Lo consiglio vivamente:
Buongiorno! Molto utili i vostri consigli. Io ho lo stesso problema con un’alunna che però è ancora a un livello A2, in più si scoraggia molto facilmente e non vorrei che nel momento in cui avesse problemi di comprensione gettasse la spugna. Preferisco consigliarle un libro più facile per iniziare e poi magari alzare il livello quando lei si senta più sicura di stessa. è una giovane trentenne universitaria, che studia architettura ma le interessa di tutto, avete qualche consiglio?? Sono molto in crisi! GRAZIE!
Ciao Marta, guarda qui se c’è qualcosa che potrebbe fare al caso tuo. Grazie e saluti.