Le immagini della nostra vita di tutti giorni rubate e rese immortali, per ricordarci che il nostro mondo, per quanto piccolo, per quanto insignificante è pur sempre un microcosmo, un’opera d’arte, un momento che è bello condividere e non lasciar passare inosservato.
Poi c’è il dramma, la fine di quella che Montale avrebbe definito la “decenza quotidiana”, e questo stacco, questo dramma, questo punto di non ritorno è rappresentato dalla guerra, dalla violenza, dalla distruzione. Allora torna d’aiuto la visione atroce e terribile di Picasso ed è impressionante la forza d’urto che quelle immagini, rielaborate in tre dimensioni da Lena, riescono a suscitare. Se già, infatti, l’opera del grande maestro è scioccante per la tangibilità della passione che la permea e indimenticabile per l’impatto che ha anche solo osservandola nella foto sbiadita di un manuale di Storia dell’Arte, la rielaborazione in 3D, che è possibile trovare in questo bel video, risulta sorprendente per la capacità di rendere in modo immediato le emozioni che deve suscitare l’opera autentica ammirata dal vero.
Non resta altro da aggiungere se non che a Lena va il merito di notare, a noi, se vogliamo, quello di condividere.
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