“The wrestler” di Darren Aronofsky
Randy Robinson è stato un campione di wrestling acclamato e amato dal pubblico. Dopo aver raggiunto l’apice della fama negli anni ‘80, continua a combattere solo per divertire i pochi appassionati. Ormai troppo avanti con gli anni e ridotto quasi in povertà, Randy dovrà fare i conti con se stesso quando al termine di un incontro un infarto lo costringerà a rinunciare alla sua passione. Proverà allora a cambiare vita cercando di riallacciare i rapporti con la figlia e iniziando una relazione con una spogliarellista, ma le cose non andranno come avrebbe voluto e il wrestler deciderà di tornare all’unico posto in cui si senta veramente amato: il ring. E’ quello il luogo che lo protegge dal dolore che può provocare il mondo esterno, un mondo che Randy non riesce a gestire.
Interpretato magnificamente da Mickey Rourke questo film vince la 65’ mostra di Venezia.
Premio assolutamente meritato per la superba interpretazione dell’attore, sicuramente uno dei più bravi che l’America può vantare. Qualche polemica invece per la struttura del film, per la trama un po’ scontata. Forse qualcuno si aspettava che vincesse il film più meritevole sotto tutti i punti di vista.
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