Spesso gli studenti di lingua italiana hanno una visione assai streotipata dell’Italia del Sud e quindi ben poco corrispondente alla realtà: conoscono la canzone “O’ sole mio”, pensano che i mafiosi italiani siano uguali a quelli de “il Padrino” e sanno che dal Sud viene la pizza e il limoncello. Molti pensano addirittura che i recenti problemi dei rifiuti a Napoli siano dovuti alla famigerata indolenza degli italiani, immagine di un paese pigro che molti stranieri amano (a torto o a ragione) perpetrare.
Questi sono pochi numeri tratti da un’indagine Istat pubblicati sabato scorso su “La Repubblica“. Sono cifre che riguardano per lo più la regione Campania, ma esemplificative per avere un’idea della situazione socio-economica di tutto il meridione quindi utili (a mio avviso) per introdurre gli studenti al problema attuale del Mezzogiorno.
7,6 milioni sono i poveri in Italia (l’Italia ha circa 59 milioni di abitanti).
5,7 milioni sono i poveri che stanno al Sud, ovvero l’80% di tutti i poveri residenti in Italia.
In Italia una persona è considerata povera quando guadagna meno di 582 Euro al mese.
13% sono i poveri in Italia, 25,2% nel Meridione, 29% in Campania.
1,7 milioni i poveri nella sola Regione Campania, 240.000 a Napoli.
73% sono le donne senza lavoro in Campania.
72% sono le famiglie con un solo reddito in Campania.
450 Euro è lo stipendio medio mensile guadagnato con il lavoro nero.
20 Euro è la paga giornaliera in nero in un cantiere della Campania.
4% è il tasso di disoccupazione in Lombardia, 38,4% il tasso di disoccupazione in Campania.
Napoli nel 2007 ha perso il 14 per cento degli abitanti.
A Napoli quasi 1 persona su 3 non ha il necessario per sopravvivere.
2 su 10 non mangiano più di tre volte alla settimana.
8 su 10 non possono pagare l’affitto.
1,8 milioni sono i poveri minorenni in Italia, di cui 1,3 milioni stanno al Sud.
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