In un post di qualche settimana fa ho parlato del vino negli Stati Uniti segnalando alcuni link trovati tra i nostri amici di MySpace. Oggi invece è il turno del vino italiano. Ecco che cosa ho trovato:
La prima segnalazione spetta sicuramente ai nostri inflessibili amici della Guida del Vino che come si capisce dal nome sono degli esperti sommelier che si sono proposti di stilare una vera e propria guida, ma un po’ diversa dalle solite. La loro guida è infatti abbastanza originale sia nella forma che nei contenuti e la loro filosofia è ben riassunta nella presentazione della loro pagina: “Siamo stufi di tutte queste guide che ogni anno affollano le edicole, fatte da sommelier spocchiosi e superbi (venduti per altro) che hanno l’arroganza di giudicare un vino non bevendo l’intera bottiglia. Forse qualcuno ci giudicherà alcolizzati ma siamo convinti del fatto che un vino debba essere giudicato anche in base alle sensazioni percepite durante l’esaurimento dei suoi 75 cl.” E questo è solo l’inizio: dopo aver letto il resto della presentazione e la loro scala di voti, è impossibile non andare sul blog a leggersi qualche “colorita” recensione.
Andrea è un sommelier-informatico di Firenze che lavora nell’antica trattoria dei genitori, molto nota a Firenze e dintorni, la Trattoria da Burde che si trova una zona periferica di Firenze e che offre una tipica cucina toscana. Questa trattoria, nata nel 1901, ha la particolarità di essere aperta durante la settimana solo a pranzo, a cena il venerdì e gli altri giorni credo solo su prenotazione. Un posto direi unico nel suo genere (soprattutto se consideriamo che si trova a Firenze!). Ecco una dichiarazione emblematica di Andrea: “La definizione di Sommelier Informatico me la sono data da solo (per ora!) e serve solamente a farvi vedere che sono riuscito dopo anni a capire cosa voglio fare da grande, ovvero occuparmi di pc internet e applicazioni multimediali e al contempo bere del buon vino.”
Un famoso vino italiano del sud è il Primitivo di Manduria, un rosso dal profondo colore vellutato e dal profumo inconfondibile. È un vino forte, robusto, e un po’ selvatico. Si legge sulla sua pagina: “A Manduria e dintorni, la pianta ha trovato un habitat naturale ottimale, soprattutto nelle lingue di terra che costeggiano il mare. Classico vino da meditazione, decantato da poeti e scrittori, ottimo per innaffiare ed esaltare varie pietanze e ben s’accompagna con arrosti, cacciagione e selvaggina, giungendo al top su salse e cibi piccanti.” Se questa descrizione vi ha incuriosito date un’occhiata anche alla Manduria e magari programmate anche una visita in Puglia.
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