Umberto Saba (Trieste, 1883 – Gorizia, 1957) è stato poeta e scrittore.
Noi vi proponiamo una delle sue poesie più famose, adatta a partire da un livello B2.
Tu sei come una giovane
una bianca pollastra.
Le si arruffano al vento
le piume, il collo china
per bere, e in terra raspa;
ma, nell’andare, ha il lento
tuo passo di regina,
ed incede sull’erba
pettoruta e superba.
È migliore del maschio.
È come sono tutte
le femmine di tutti
i sereni animali
che avvicinano a Dio,
Così, se l’occhio, se il giudizio mio
non m’inganna, fra queste hai le tue uguali,
e in nessun’altra donna.
Quando la sera assonna
le gallinelle,
mettono voci che ricordan quelle,
dolcissime, onde a volte dei tuoi mali
ti quereli, e non sai
che la tua voce ha la soave e triste
musica dei pollai.
Tu sei come una gravida
giovenca;
libera ancora e senza
gravezza, anzi festosa;
che, se la lisci, il collo
volge, ove tinge un rosa
tenero la tua carne.
se l’incontri e muggire
l’odi, tanto è quel suono
lamentoso, che l’erba
strappi, per farle un dono.
È così che il mio dono
t’offro quando sei triste.
Tu sei come una lunga
cagna, che sempre tanta
dolcezza ha negli occhi,
e ferocia nel cuore.
Ai tuoi piedi una santa
sembra, che d’un fervore
indomabile arda,
e così ti riguarda
come il suo Dio e Signore.
Quando in casa o per via
segue, a chi solo tenti
avvicinarsi, i denti
candidissimi scopre.
Ed il suo amore soffre
di gelosia.
Tu sei come la pavida
coniglia. Entro l’angusta
gabbia ritta al vederti
s’alza,
e verso te gli orecchi
alti protende e fermi;
che la crusca e i radicchi
tu le porti, di cui
priva in sé si rannicchia,
cerca gli angoli bui.
Chi potrebbe quel cibo
ritoglierle? chi il pelo
che si strappa di dosso,
per aggiungerlo al nido
dove poi partorire?
Chi mai farti soffrire?
Tu sei come la rondine
che torna in primavera.
Ma in autunno riparte;
e tu non hai quest’arte.
Tu questo hai della rondine:
le movenze leggere:
questo che a me, che mi sentiva ed era
vecchio, annunciavi un’altra primavera.
Tu sei come la provvida
formica. Di lei, quando
escono alla campagna,
parla al bimbo la nonna
che l’accompagna.
E così nella pecchia
ti ritrovo, ed in tutte
le femmine di tutti
i sereni animali
che avvicinano a Dio;
e in nessun’altra donna.
- Parole difficili:
china: piegata
raspa: con le zampe gratta il terreno
incede: cammina in modo lento e elegante
pettoruta: a petto in fuori, quindi che mostra orgoglio
queste: ovvero le galline e le altre femmine degli animali
assonna: fa venire sonno
onde: quando
ti quereli: ti lamenti
gravida: che aspetta un vitellino
gravezza: pensieri, serietà
lisci: accarezzi
volge: gira
ove tinge un rosa tenero la tua carne: in cui rivedo il rosa tenero della tua carne
fervore indomabile: temperamento forte e emotivo che non si può domare, controllare
arda: brucia
riguarda: guarda di nuovo
i denti candidissimi scopre: i denti bianchissimi mostra
pavida: paurosa
angusta: stretta
protende: tende in avanti
di cui priva in sé si rannicchia: per i quali si ripiega in sé come una nicchia
ritoglierle: portarglielo via di nuovo
provvida: previdente
[…] sua formazione, visse il cosmopolitismo di una città culturalmente vivissima frequentando Joyce, Saba e Svevo, cui dedicò un intenso ritratto (nella foto). Scoperta la pittura lasciò Trieste per […]