Leggete la celebre aria “Nessun dorma” (romanza di Calaf, Atto III) tratta dalla Turandot (1924, opera incompiuta, a sua volta tratta dall’omonima commedia in versi di Carlo Gozzi del 1762) di Giacomo Puccini, libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni.
Trama brevissima: Siamo in Cina, a Pechino. Calaf, che tutti conoscono solo come il “Principe ignoto” (ovvero senza nome), ha già risolto i tre enigmi per poter avere in sposa Turandot, la principessa di ghiaccio, la quale però lo minaccia di odio e disprezzo eterno, avendo giurato a se stessa che mai s’innamorerà di un uomo. Calaf le propone allora una sfida: se Turandot riuscirà a indovinare prima dell’alba il suo nome, lui accetterà di morire. Turandot, determinata a non perdere, ordina quindi a tutta Pechino di restar sveglia e di scoprire prima del sorgere del sole il nome del misterioso principe. Calaf durante questa lunga notte canta sicuro di sé che vincerà questa sfida e che conquisterà così l’amore della gelida principessa.
Non ci sono parole difficili, vero? Buon ascolto!
Nessun dorma! Nessun dorma!
Tu pure, o, Principessa,
nella tua fredda stanza,
guardi le stelle
che tremano d’amore
e di speranza.
Ma il mio mistero è chiuso in me,
il nome mio nessun saprà!
No, no, sulla tua bocca lo dirò
quando la luce splenderà!
Ed il mio bacio scioglierà il silenzio
che ti fa mia!
(Il nome suo nessun saprà!…
e noi dovrem, ahimé, morir!)
Dilegua, o notte!
Tramontate, stelle!
Tramontate, stelle!
All’alba vincerò!
vincerò, vincerò!
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Mi viene la pelle d’oca ogni volta che l’ascolto….. E’bellissima!!!!!!
anche stavolta mi son venuti i lucciconi è geniale
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