Leggete la celebre aria “La donna è mobile” tratta dal terzo atto del Rigoletto (1851) di Giuseppe Verdi, libretto di Francesco Maria Piave (a sua volta tratto dal dramma “Le Roi s’amuse” di Victor Hugo).
Siamo alla corte del duca di Mantova. Dopo varie vicende il buffone Rigoletto non vuole che sua figlia Gilda continui a amare il Duca. La porta quindi in una locanda, dove il duca si è recato per avere un’avventura con un’altra donna. Gilda può così ascoltare il duca, mentre esalta il suo spirito libertino…
La donna è mobile volubile, cambia di umore rapidamente
Qual piuma al vento come
Muta d’accento cambia la sua inclinazione
E di pensiero.
Sempre un amabile
Leggiadro viso, sereno
In pianto o in riso,
è menzognero. bugiardo
La donna è mobile
Qual piuma al vento,
Muta d’accento
E di pensier,
E di pensier,
E di pensier!
E’ sempre misero sfortunato
Chi a lei s’affida,
Chi le confida, confessa
Mal cauto il core! imprudente, non attento
Pur mai non sentesi tuttavia non si sente mai
Felice appieno
Chi su quel seno,
Non liba amore! gusta
La donna è mobile
Qual piuma al vento,
Muta d’accento
E di pensier,
E di pensier,
E di pensier!
Canta Luciano Pavarotti.
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