Leggete la celebre aria “che gelida manina” tratta dal primo quadro della Bohème (1896) di Giacomo Puccini, libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica.
Siamo a Parigi nel 1830. Quattro amici artisti conducono una vita bohémien sognando fama e gloria. Uno di loro, il poeta Rodolfo, sente una sera bussare alla porta: è Mimì, la giovane vicina di casa, che è venuta a chiedere una candela. Rodolfo gliel’ accende, ma mentre sta per uscire la ragazza ha un malore e le cadono di mano la candela e la chiave di casa. Rodolfo, cercando di aiutarla, innavertitamente fa cadere anche lui il suo lume. Nell’oscurità si mettono tutti e due a cercare la chiave. Rodolfo la trova per primo ma la nasconde e, nel far finta di continuare a cercare, sfiora la mano di Mimì, che lui sente terribilmente gelida…
Che gelida manina,
Se la lasci riscaldar.
Cercar che giova?
Al buio non si trova.
Ma per fortuna
E’ una notte di luna,
E qui la luna
L’abbiamo vicina.
Aspetti, signorina,
Le dirò con due parole
Chi son, e che faccio,
Come vivo. Vuole?
Chi son? Sono un poeta.
Che cosa faccio? Scrivo.
E come vivo? Vivo.
In povertà mia lieta felice
Scialo da gran signore do via in gran quantità
Rime ed inni d’amore.
Per sogni e per chimere sogni impossibili
E per castelli in aria, sogni irrealizzabili
L’anima ho milionaria.
Talor dal mio forziere qualche volta
Ruban tutti i gioielli
Due ladri, gli occhi belli.
V’entrar con voi pur ora, vi entrarono
Ed i miei sogni usati
E i bei sogni miei,
Tosto si dileguar! subito si dileguarono, sparirono
Ma il furto non m’accora, mi preoccupa
Poiché, poiché v’ha preso stanza posto
La speranza!
Or che mi conoscete,
Parlate voi, deh! Parlate. Chi siete?
Vi piaccia dir!
Ascoltate l’aria cantata da Luciano Pavarotti e Fiamma Izzo d’Amico.
Le parole di questa aria non sono complete. Mancano le ultime tre parole: Vi piaccia dir?Saluti!
Grazie mille! correggo subito. Ricambio i saluti