A differenza del modo indicativo, che si usa per esprimere azioni certe e sicure, il modo congiuntivo si usa quando si vuole esprimere un’azione incerta, possibile o soggettiva (desideri, volontà, ipotesi, supposizioni, dubbi, probabilità ecc.)
Indicativo
So che Maria è malata.
Sono sicuro che il treno arriverà in ritardo.
Franco ha detto che il film è già cominciato.
Congiuntivo
Penso che Maria sia malata.
Spero che il treno non arrivi in ritardo.
Franco crede che il film sia già cominciato.
Il congiuntivo ha inoltre due caratteristiche fondamentali:
• Si usa quasi sempre nelle frasi subordinate.
• Di solito, quando il soggetto della frase principale è lo stesso della subordinata, non si deve usare il congiuntivo (ci sono però alcune eccezioni);
Esempi:
SOGGETTI DIVERSI | SOGGETTI UGUALI |
Spero che Alberto torni presto | Alberto spera di tornare presto |
Voglio che tu sia felice | Voglio essere felice |
Per sapere se dobbiamo usare il Congiuntivo è necessario osservare la frase:
1 – Si usa il congiuntivo nella frase subordinata quando il verbo della frase principale esprime:
• Un’opinione (pensare, credere, supporre, immaginare, è bene/giusto ecc.):
Credo che sia una buona idea.
Immagino che abbiate già comprato i biglietti per lo stadio.
• Un dubbio (non sapere, non essere sicuri, dubitare, ecc.):
Non so se siano già partiti.
Dubito che Franco compri il pane.
• Un desiderio o un ordine (volere, desiderare, preferire, esigere, pretendere, ecc.):
Voglio che tu mi apra la porta immediatamente!
Desidero che mi regaliate un bel libro.
• Una necessità (bisogna, è necessario, occorre, ecc.):
Bisogna che tu venga a prendermi all’aeroporto.
Occorre che vi spostiate in un’altra aula.
• Un augurio o una speranza (augurarsi, sperare, ecc.):
Speriamo che veniate il prossimo fine settimana.
Mi auguro che vi divertiate a sciare.
• Un’attesa (aspettare, attendere, ecc.):
Aspetto che mi chiami Franco per uscire.
• Un timore (temere, aver paura, ecc.):
Temo che l’aereo sia già arrivato.
Hai paura che Sonia non ti telefoni?
• Uno stato d’animo (essere contenti/felici/dispiaciuti, ecc.):
Sono felice che il viaggio sia andato bene.
Al nonno fa piacere che io vada spesso a trovarlo.
• Una probabilità (essere probabile/possibile/facile, ecc.):
È probabile che gli zii arrivino tardi.
È impossibile che tu non ti ricordi di lei.
2 – Si usa il congiuntivo nella frase subordinata quando la frase subordinata è:
• Una finale (introdotta da affinché, allo scopo che, perché, ecc.):
Parlo piano affinché voi mi capiate.
Ti presto questo disco perché tu lo ascolti.
• Una concessiva (introdotta da nonostante, benché, sebbene, malgrado, ecc.):
Sebbene nevichi, uscirò lo stesso.
La sera fa sempre tardi, benché non abbia ancora 18 anni.
• Una condizionale (introdotta da purché, a condizione che, a patto che, basta che, ecc.):
Gli dico un segreto a patto che lui non lo riveli a nessuno.
Può uscire, basta che lei torni presto.
• Una eccettuativa (introdotta da a meno che non, salvo che, tranne che, ecc.):
Domani andrò al mare a meno che non sia brutto tempo.
• Una relativa (introdotta da un pronome relativo che annuncia una qualità richiesta.):
Cerco un regalo che non costi troppo.
• Una interrogativa indiretta:
Mi chiedo che cosa si possa fare per incontrarlo.
Ti hanno domandato come tu abbia potuto comprare un cappello così brutto.
• Una consecutiva (introdotta da troppo … perché):
Quel particolare è troppo importante perché tu possa trascurarlo.
È un vestito troppo costoso perché Anna lo compri.
• Una causale (introdotta da non perché non e indicante causa irreale):
Non mi va di vedere quel film, non perché sia brutto, ma perché finisce tardi.
Non comprerò quella macchina, non perché sia costosa, ma perché è troppo grande.
3 – Si usa il congiuntivo dopo “prima che” e “senza che”, dopo espressioni corrispondenti a locuzioni impersonali e ad alcuni aggettivi e pronomi indefiniti:
prima che | qualsiasi | ovunque |
senza che | qualunque | si dice che |
niente che | chiunque | è meglio che |
nessuno che | comunque | ecc… |
Prima che tu parta, passerò a salutarti.
In questo negozio non c’è niente che mi piaccia.
Qualsiasi cosa tu abbia fatto, ti perdonerò
Ovunque io vada, penserò a te.
4 – Si usa il congiuntivo dopo un comparativo o un superlativo relativo (introdotta da più […] di quanto, meno […] di quanto, il più, la meno, ecc.)
Quel ragazzo è più intelligente di quanto pensiate.
È il film più brutto che abbia mai visto.
4 – Si usa il congiuntivo quando in un periodo formato da una preposizione soggettiva indipendente e una oggettiva dipendente si inverte l’ordine delle proposizioni:
Ordine normale: È chiaro che Marco è arrivato prima di tutti gli altri al traguardo.
Ordine invertito: Che Marco sia arrivato prima di tutti gli altri al traguardo, è chiaro.
con “dire”, “sapere,” ecc., quando la proposizione dipendente precede l’indipendente, si ripete il pronome:
Ordine normale: Tutti dicono che Anna è una bellissima donna.
Ordine invertito: Che Anna sia una bellissima donna, lo dicono tutti. (osservate il pronome)
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