Leggete una parte della recensione al film “Il gioiellino” di Andrea Molaioli (Italia 2011) e inserite in ogni spazio la parola appropriata fra le quattro proposte:
Il personaggio 1. ______________ da Toni Servillo, il vero capo di Leda come lui stesso si definisce, è una figura speculare a quella del diretto superiore, e finisce per assumere pari statura e pari responsabilità nella determinazione degli eventi. È lui a ad architettare le macchinazioni, gli inganni, i sotterfugi che permettono di mettere concretamente in atto le ambizioni di Rastelli. 2. ________ è vero che l’esistenza da grigio burocrate e il cinismo di Botta si contrappongono al candore e alla liberalità dell’industriale, va anche detto che il personaggio di Servillo dimostra un suo perverso codice etico, tanto più stridente nel contesto di azione fraudolenta 3. ________ emerge. Botta rifiuta categoricamente di rubare alla propria azienda, e tenta fino all’ultimo momento di stilare un piano di risanamento industriale. Rastelli, al contrario, non si fa problemi nell’attingere ai fondi aziendali per soddisfare i propri capricci o quelli del figlio, ed 4. ___________ tranquillamente scarica le responsabilità del fallimento sulle spalle di familiari e collaboratori.
È stato giustamente osservato che, nella cornice della narrazione, 5. ___________ del tutto i riferimenti al destino dei piccoli risparmiatori, coloro che in massima parte hanno accusato le conseguenze economiche del crack, e al processo. Ma non è un caso se la vicenda non viene trattata 6. _____ questa angolazione. Del resto, titolari di obbligazioni e azionisti di minoranza non vengono minimamente tenuti in considerazione dai dirigenti, quando si tratta di delineare la disastrosa strategia aziendale. A tutti gli effetti, per 7. ______ tira le redini di Leda, i creditori non esistono. Molaioli evita così di scadere in facili melodrammi, 8._____________________ sulle dinamiche psicologiche che hanno portato alla pianificazione della grande truffa: un progressivo scivolamento verso il baratro, tanto più vergognoso perché chiaramente prevedibile; un percorso di dannazione, in cui ogni tappa è superata con maggiore leggerezza rispetto alla precedente.
Come nel precedente La Ragazza del Lago, le musiche di Teho Teardo commentano efficacemente 9. ___________ del dramma: il tema malinconico che sottolinea i titoli di testa si evolve fino a deflagrare prepotentemente nelle concitate sequenze finali.
- a) recitato; b) interpretato; c) girato; d) ideato, e) creato.
- a) però; b) mentre; c) quando; d) se, e) tuttavia.
- a) in cui; b) per cui; c) al cui; d) il cui, e) nei quali.
- a) alquanto; b) abbastanza; c) assai; d) addirittura, e) altrettanto.
- a) mancherebbero; b) mancherebbe; c) mancano; d) manca, e) è mancato.
- a) per; b) da; c) a; d) tra, e) in.
- a) il quale; b) chi; c) colui; d) coloro, e) quelli che.
- a) si concentrando; b) avendo concentrato; c) essendosi concentrato; d) concentrandosi, e) si essendo concentrati.
- a) il diluirsi; b) lo svolgersi; c) la realizzazione; d) l’invenzione, e) il divenire.
La recensione è tratta e adattata da “straneillusioni“, portale del cinema di Indie-eye network.
Per aiuto e assistenza contattate gli insegnanti dell’Accademia del Giglio, italiano, arte e cultura a Firenze: adg.assistance@gmail.com
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