Dolce tipico del periodo autunnale, ha un procedimento estremamente facile che non può prescindere, però, dalla scelta degli ingredienti che devono essere di prima qualità. In particolare la farina di castagne, cioè l’ingrediente principale, sarebbe bene se provenisse dalle montagne della nostra Toscana (un po’ di campanilismo, giustificato dalla bontà del prodotto…).
Così è come viene preparato in casa mia: per un castagnaccio sufficiente per quattro persone che non vogliono abbuffarsi, occorrono 180 grammi di farina di castagne, 1 cucchiaio di zucchero, acqua quanto basta (più o meno 3 dl), un cucchiaio abbondante di olio di oliva, un pizzico di sale, qualche aghetto (fogliolina) di rosmarino e una bella manciata di pinoli sgusciati. Procedete in questo modo: setacciate la farina e stemperatela con l’acqua fino ad ottenere una pastella abbastanza liquida e senza grumi; aggiungete l’olio, il pizzico di sale e lo zucchero; ungete leggermente una pirofila dalla tipica forma rettangolare con un po’ di olio e spolverizzatela di farina di castagne; distribuitevi il composto in modo che il castagnaccio non risulti più alto di un dito; cospargete di pinoli in quantità e magari anche con qualche aghetto di rosmarino; fate un ghirigoro sullasuperficie con un filo d’olio e infornate, in forno caldo, per 30/40 minuti, fino a quando la superficie del castagnaccio non si sarà scurita e presenterà delle screpolature. Ci sono varianti, non adottate però nella mia famiglia, che prevedono di aggiungere al composto dell’uvetta precedentemente ammollata in acqua, o dei gherigli di noce insieme ai pinoli, o ancora di unire un po’ di scorzetta d’arancia: come si vede, ognuno ha il suo metodo, compreso anche l’accompagnamento che può prevedere solo un bicchierino di vino dolce come il Vin Santo, o addirittura della ricotta.
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