Questo post va ad aggiungersi al precedente sulla Villa Medicea di Castello, per ampliarlo con un video girato all’interno della Grotta degli animali, uno degli ambienti più suggestivi del giardino della villa. Approfittando dell’offerta di una visita guidata, nell’ambito delle iniziative del F.A.I., all’inizio della scorsa primavera, è stato possibile accedere eccezionalmente all’interno di essa e fare alcune riprese. Questa grotta, di cui oggi possiamo ammirare le fontane e le figure in marmo che le caratterizzano, fu opera (1536) del Tribolo, portata a termine probabilmente dal Vasari. Le pareti sono coperte da concrezioni calcaree (spugne) e da mosaici policromi di pietre e conchiglie raffiguranti maschere grottesche. La grotta è divisa in due ambienti: la stanza di ingresso e l’abside. A ridosso delle pareti, tre vasche sormontate da figure di animali scolpite in marmi di colori diversi con effetti molto suggestivi. Tra i suddetti animali, sulla vasca a destra per chi entra nella grotta, una curiosità: un cinghiale in pietra nera, del tutto simile al famoso “Porcellino“, tanto caro ai fiorentini e ai turisti per il suo significato simbolico.
A completare la grotta, un complesso sistema idraulico, di cui si possono vedere le bocchette, che alimentava zampilli dalle pareti e dal pavimento. Un tempo vi trovavano collocazione anche alcuni piccoli bronzi del Giambologna, raffiguranti volatili (tra cui il più notevole è un tacchino), oggi custoditi al Museo del Bargello dove si possono ammirare al primo piano, nel verone.
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