Tra pochi giorni sarà Natale. Come saprete, in Italia è tradizione allestire il presepe, cioè la rappresentazione della Natività. Tra i personaggi che lo popolano, non mancano mai i pastori che, svegliati da un angelo, accorrono a vedere il Bambino Gesù. In questa breve storia a loro dedicata da Piero Bargellini, indimenticato Sindaco di Firenze ai tempi dell’alluvione di Firenze del 1966, i verbi all’imperfetto e al passato remoto sono stati rimossi: a voi coniugare quindi gli infiniti al tempo corretto, secondo la logica del racconto. Poi, fate anche il secondo esercizio.
IL PASTORE
di Piero Bargellini
Che freddo quella notte! Le stelle (bucare)________ il cielo come punte di diamante. Il gelo (indurire)_______ la terra. Sulla collina di Betlem tutte le luci (essere)_______ spente, ma nella vallata (ardere)_______, rossi, i nostri fuochi.
Le pecore, ammassate dentro gli stazzi, (addossarsi)_______ le une sulle altre, col muso nascosto nei velli. Noi di guardia (invidiare)_______ le bestie che (potere)_______ difendersi così bene dal freddo. Si stava attorno ai fuochi che ci cocevano da una parte, mentre dall’altra si gelava. Sulla mezzanotte il fuoco (cominciare)________ a crepitare come se qualcuno vi avesse gettato un fascio di pruni secchi. Nello stazzo, le pecore (mettersi)______ a tramenare: (loro-alzare)______ i musi in aria, e (belare)______.
– Sentono il lupo, – (io-pensare)_______.(Io-cercare)______ a tasto il bastone e (alzarmi)______. I cani (girare)_____ su se stessi e (uggiolare)_______.
– Hanno paura anche loro, – (io-pensare)______. Intanto anche i compagni si erano levati da terra. (Noi-fare)________ gruppo scrutando la campagna. Non (essere)_______ più freddo. Il cuore, invece di battere per la paura, (sussultare)_______ quasi di gioia. Era d’inverno, e (noi-sentirci)______ allegri come se fosse stata primavera. Era di notte, e si vedeva luce come di giorno. Sembrava che l’aria fosse diventata polvere luminosa. E in quella polvere, a un tratto, (prendere)________ figura una creatura così bella che (noi-provarne)_______ sgomento.
– Non temete, – (dire)_____ l’apparizione. – Io vi annunzio una grande gioia destinata a tutto il popolo. Oggi vi è nato un Salvatore, nella città di David. E questo sia per voi il segnale: troverete un bambino avvolto in fasce e coricato in una mangiatoia.
Non aveva finito di parlare, che da ogni parte del cielo (apparire)______ Angeli luminosi, e cantavano: – Gloria a Dio nel più alto dei cieli, e pace in terra agli uomini di buona volontà. Poi (tornare)______ la notte, e noi (restare)_______ come ciechi nella valle piena di oscurità. I fuochi si erano spenti. Le pecore (tacere)______. I cani s’erano acciambellati per terra.
– Abbiamo sognato! – (noi-pensare)________. Ma eravamo in troppi a fare lo stesso sogno. Lì vicino, sulla costa della collina, erano scavate alcune grotte, che (servire)_______ da stalla. (Loro-avere)_______ la mangiatoia formata di terra dura. Se il Salvatore (trovarsi)________ in una mangiatoia, (volere)______ dire che era nato in una di quelle povere grotte. Infatti (noi-trovare)_______, come ci aveva detto l’Angelo, un Bambino fasciato, in mezzo a due animali, un bove e un asino. L’asino vi era giunto coi genitori del Bambino. Sul basto (sedere)______ il padre, pensieroso. Presso la mangiatoia, (trovarsi)_______ inginocchiata la madre, in adorazione del suo nato. (Io-guardare)________ quel Bambino e il mio cuore (intenerirsi)________. Sono un povero pastore, ma ogni volta che vedo un agnellino mi commuovo. E quel Bambino (parermi)_______ il più tenero, il più innocente degli agnelli. Non so dire altro. Posso solo aggiungere che non ho più provato in vita mia una dolcezza simile a quella provata dinanzi a quel Bambino. Anche ora che ci ripenso, mi torna la tenerezza per quell’Agnello innocente e gentile. Sono un povero pastore. Perdonatemi se lo chiamo così: è per me il nome più dolce e più caro.
Esercizio 2: Parole difficili. Qual è il significato delle parole in corsivo? Scegli fra le tre opzioni proposte:
stazzi: 1. recinti all’aperto per il bestiame; 2. accampamenti; 3. ovili
pruni: 1. rami; 2. foglie; 3. rovi
tramenare: 1. mangiare; 2. spostarsi rumorosamente; 3. tremare di paura
uggiolare: 1. abbaiare; 2. mordersi; 3. mugolare
sgomento: 1. impressione; 2. paura; 3. turbamento
fasce: 1. lunghe strisce di tela; 2. coperte; 3. pelli di pecora
mangiatoia: 1. culla; 2. recipiente contenente il foraggio per il bestiame; 3. tavolo
acciambellati: 1. sdraiatisi assumendo la forma di una ciambella; 2. addormentatisi; 3. calmatisi
grotte: 1. buche; 2. tane; 3. cavità
basto: 1. panca; 2. sgabello; 3. sella di legno
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stazzi: ovili
pruni: rovi
tramenare: spostarsi rumorosamente
sgomento: turbamento
fasce: 1. lunghe strisce di tela
mangiatoia:recipiente contenente il foraggio per il bestiame;
acciambellati: sdraiatisi assumendo la forma di una ciambella
grotte: cavità
basto: sella di legno
GRAZIE
Brava Mairi, solo un errore: stazzo è il recinto all’aperto