Passeggiando per Firenze, sia in centro che in periferia, si notano in diversi angoli della città, in piazze, strade e mercati, dei banchini dove si cucina una tipica specialità fiorentina: il lampredotto. In questi mini-ristoranti all’aperto chiamati “lampredottai” (ma anche “trippai”), con uno o due tavoli davanti (ma spesso anche niente), si prepara principalmente questo piatto insieme a pochi altri, come trippa, budelline o bollito.
Molti stranieri, ma anche italiani non-toscani (fanno eccezione gli orientali, noti buongustai), si chiedono cosa sia mai questo lampredotto di cui qualsiasi fiorentino va pazzo e di solito se ne stanno ben alla larga, visto che l’aspetto non è forse dei più invitanti.
Il lampredotto è uno dei quattro stomaci dei bovini, l’abomaso. Il suo nome pare che derivi dalla lampreda, un tipo di anguilla che una volta si trovava in abbondanza nel fiume Arno e che, una volta cucinata, assomiglia appunto al lampredotto. Il suo sapore non è forte come si sarebbe portati a pensare, ma è piuttosto delicato e a quanto ci risulta è anche una carne con pochissimi grassi e molto digeribile.
Come si cucina. Il lampredotto viene solitamente acquistato, anche dai lampredottai, già pulito, dopodiché viene ancora cotto a lungo, per circa un’ora, in acqua e odori: pomodoro, cipolla, prezzemolo e sedano. A questo punto il lampredotto è pronto: il modo più classsico per mangiarlo è tagliato a pezzetti e messo in un panino la cui parte superiore viene solitamente inzuppata nel brodo del lampredotto, si aggiungono sale, pepe e salsa verde, e se proprio si vuole anche del peperoncino. Il panino si accompagna con un bicchiere di vino Chianti giovane, anche se molto spesso ci si beve del Lambrusco (un vino emiliano frizzante e leggero).
Se fate un giro su internet troverete decine di articoli sull’argomento e consigli su dove viene preparato il migliore lampredotto. Una buona ricetta la trovate su questo blog, mentre nel seguente video potete vedere come viene preparato un panino (e sentirete anche parlare un po’ di fiorentino!).
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