Narra la leggenda che, in tempi lontani, un pastore claudicante trovò un’immagine della Madonna con il Bambino e che, seguendo una voce interiore, la portò sul colle che sovrasta Livorno a sud; da lassù, terminata la sua missione, il pastore ritornò guarito e non più zoppicante. Il colle si chiama Monte Nero e qui, nel 1603, fu costruita una piccola cappella, chiamata dell’Apparizione. Nel corso dei secoli, il luogo che custodiva l’immagine sacra divenne meta di pellegrinaggi, perché presto si sparse la fama miracolatrice del piccolo quadro. L’edificio subì di conseguenza vari ampliamenti fino a raggiungere le dimensioni odierne. Ad esso si accede tramite una breve scalinata che porta ad un piazzale di pianta quadrata dominato da un campanile. La chiesa si trova sul lato sinistro ed il suo ingresso è preceduto da un piccolo porticato da cui si accede ad un atrio di forma ovale e quindi, attraverso tre ingressi, alla chiesa vera e propria. L’immagine sacra della Madonna è posta sull’altare centrale. Sul lato sinistro del piazzale, un altro porticato, il famedio, protegge le tombe di livornesi illustri, quali il pittore Giovanni Fattori e il politico/scrittore Francesco Domenico Guerrazzi.
Come abbiamo detto, il Santuario è stato edificato per custodire l’immagine miracolatrice oggetto di devozione straordinaria da parte di livornesi e non, i quali da secoli si rivolgono alla Madonna in un momento di grande pericolo per chiederLe un aiuto. Se la Vergine risponde alla richiesta di soccorso e concede la grazia, il fedele offre al Santuario un oggetto in ringraziamento, rievocante il miracolo. La straordinaria quantità di questi oggetti, gli ex-voto, sono custoditi in una galleria che avvolge la chiesa sui lati e dietro l’abside, la Galleria degli ex-voto, appunto. Nei tempi passati era abitudine che questi oggetti fossero anche dei quadretti raffiguranti la situazione di pericolo che aveva reso necessario l’intervento divino, per questa ragione molti di essi raccontano di bambini caduti da finestre ai piani alti, di incidenti con carrozze e cavalli, di malattie varie e di pericoli corsi in mare durante la navigazione. Non mancano accoltellamenti e sparatorie. Lo stile di questi quadretti è semplice, piuttosto naif, ma commovente.
Più impressionanti, forse, sono gli oggetti reali che appartengono alle mancate vittime e che costituiscono testimonianza tangibile del miracolo: fra di essi, oltre ai molteplici caschi motociclistici e alle armi usate in battaglia, spiccano la maglietta insanguinata di un poliziotto, che ebbe salva la vita quando il proiettile a lui destinato fu fermato dalla medaglietta raffigurante la Madonna di Montenero che egli portava indosso, e il gilet e le babbucce di una ragazza livornese rapita dai pirati tirchi nel 1800 e liberata miracolosamente , quando ormai già a Costantinopoli, dal fratello.
Al Santuario si arriva o in automobile o, più pittorescamente, con una piccola funicolare che conduce fino alla base del piazzale; arrivati in cima, fermatevi un momento a godere del bel panorama che spazia sulla città e sul mare.
Venendo da Firenze con il treno, si prende l’autobus numero 2 nel piazzale antistante la stazione e si viaggia fino al capolinea: qui c’è l’accesso alla funicolare. Il biglietto dell’autobus costa 1,20 Euro ed ha una durata di 75 minuti, il che lascia tempo sufficiente anche per poter utilizzare la funicolare e salire senza ulteriori spese. L’ingresso al Santuario è gratuito.
Articoli correlati
Il giro d’Italia con le regioni: la Toscana.
Italiano con le canzoni (e Livorno): Ho picchiato la testa di Bobo Rondelli, Il vino di Piero Ciampi, Ma che freddo fa di Nada.
Italiano con i film (e Livorno): La prima cosa bella.
Attività ed esercizi con l’italiano specialistico.
Disegno e pittura di marina a Castiglioncello (Livorno), primavera ed estate 2013.
Per soluzioni e assistenza contattate gli insegnanti dell’Accademia del Giglio, lingua italiana, arte e cultura a Firenze: adg.assistance@gmail.com.
Seguiteci su Facebook, Twitter, LinkedIn, Pinterest e Foursquare.
Commenti recenti