Regione: Sardegna
Abitanti: 150mila, i cagliaritani.
Posizione: al centro del Golfo degli Angeli, nella zona meridionale della Sardegna.
Origini: fondata intorno al VI secolo dai fenici cartaginesi col nome di Karali (il cui significato sarebbe “città di Dio”).
Monumenti e attrazioni: la Basilica di San Saturnino rappresenta la più antica chiesa della Sardegna (V secolo), la Cattedrale di Santa Maria (XIII secolo), il Santuario di Nostra Signora di Bonaria, la necropoli fenicio-punica di Tuvixeddu, l’anfiteatro romano, il Palazzo reale (d’epoca aragonese) l’antico Palazzo di Città, il Castello di San Michele (periodo giudicale), le mura e torri pisane (Torre dell’Elefante, Torre di San Pancrazio, Torre dello Sperone, Torre dell’Aquila), il Bastione di Saint Remy (fine del XIX secolo, collega fra loro i tre bastioni meridionali, il quartiere Castello e quelli sottostanti di Villanova e Marina), il nuovo Palazzo Civico, il Poetto (la spiaggia della città).
Economia: la zona industriale di Macchiareddu-Grogastu fra Cagliari e Capoterra (coadiuvata dal porto industriale di Giorgino) è una delle più importanti nell’isola. Importanti anche il settore delle telecomunicazioni con Tiscali Italia e quello del turismo.
Eventi e Tradizioni: A Carnevale si svolgono delle sfilate di maschere accompagnate dal ritmo della ratantira, con carri artigianali e costumi che riprendono in chiave carnevalesca quelli cagliaritani, in particolar modo quello della Panetiera. Il giorno di pasquetta si svolge inoltre una processione dedicata a Sant’Efisio, per sciogliere il voto per la grazia concessa nel 1793 quando per sua intercessione le navi francesi che bombardavano Cagliari vennero portate via dal vento in tempesta. Il 1º maggio si celebra la festa di Sant’Efisio, una processione che si svolge per sciogliere il voto fatto al santo dalla città durante l’epidemia di peste del 1656. Nel mese di luglio si festeggia Nostra Signora di Bonaria, per l’occasione decine di imbarcazioni imbandierate accompagnano il simulacro della Vergine nelle acque del porto. Il Patrono della città è san Saturnino, che si festeggia il 30 ottobre.
Gastronomia: A base di pesce la fregula cun cocciula (fregola con le vongole), cocciula e cozzas a schiscionera (vongole e cozze cucinate in tegame), sa burrida a sa casteddaia (piatto a base di gattuccio marino, aceto e noci), sa cassola (zuppa di pesci, crostacei e molluschi), le orziadas (anemoni di mare insemolati e fritti) e l’aligusta a sa casteddaia (aragosta condita alla cagliaritana). I primi piatti più famosi sono i malloreddus a sa campidanesa, spaghetti con vongole e bottarga, spaghittus cun arrizzonis (spaghetti ai ricci di mare) e le panadas (una sorta di torta salata ripiena di carne o anguille); I dolci più conosciuti sono le pardulas, sebadas, candelaus, pabassinas, mentre fra i vini si segnalano il Nuragus, il Nasco, il Girò, il Malvasia, il Moscato e il Monica.
Curiosità: In lingua sarda Cagliari è chiamata Casteddu forse a causa del quartiere fortificato di Castello edificato durante la dominazione pisana.
Dati e informazioni tratti da Wikipedia.
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Cagliari è una città estremamente affascinante, nella quale vale la pena soggiornare per qualche giorno per conoscerne i suoi quartieri, il suo mare e anche la sua cucina.