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L’italiano con Amarcord di Federico Fellini

amarcord-poster

Andiamo oggi alla scoperta di Amarcord, film del 1973 diretto da Federico Fellini. La notorietà di questo film è tale che lo stesso titolo “Amarcord” (derivante per composizione dall’espressione in dialetto romagnolo “a m’arcord”, ossia “io mi ricordo”) è diventato un neologismo della lingua italiana, con il significato di rievocazione in chiave nostalgica.

Leggi il testo tratto da Wikipedia ed esegui gli esercizi.

  • Inserisci le parole al posto giusto:

ambulante – paesane – ambientata –  manicomio –  liceo – attempata

La vicenda, _______________________ dall’inizio della primavera del 1932 all’inizio della primavera del 1933, in una Rimini onirica ricostruita a Cinecittà, come la ricordava Fellini in sogno, narra la vita nell’antico borgo (o e’ borg, come a Rimini conoscono il quartiere di San Giuliano) e dei suoi più o meno particolari abitanti: le feste ____________, le adunate del “sabato fascista”, la scuola, i signori di città, i negozianti, il suonatore cieco, la donna procace ma un po’ ________________ alla ricerca di un marito, il venditore_________________, il matto, l’avvocato, quella che va con tutti, la tabaccaia dalle forme giunoniche, i professori di ________________, i fascisti, gli antifascisti e il magico conte di Lovignano, ma soprattutto i giovani del paese, adolescenti presi da una prepotente “esplosione sessuale”. Tra questi è messo in particolare risalto il personaggio di Titta Biondi e tutta la sua famiglia: il padre, la madre, il nonno, il fratello e gli zii, di cui uno matto, chiuso in un __________________. Attraverso le vicende della sua adolescenza, il giovane Titta inizierà un percorso che lo porterà, piano piano, alla maturità.

  • Completa le parole. Attenzione devi aggiungere solo due lettere.

Scene famose. Il film è divenuto noto per alcune scene memorabi__:

– la vita scolasti___ dei protagonisti;
– la parata fascista per il Natale di Roma;
– la __nfessione di Titta con il parroco don Balosa;
– la dan___ onirica al Grand Hotel;
– la sortita notturna in mare __erto per salutare il passaggio del transatlantico Rex;
– l’incontro dell’avvenente Ninola con il Principe Umberto, dal quale per un equivo___ sarà chiamata “Gradisca”;
– l’esternazione di Teo, lo zio matto, __lla cima di un albero urlando al mondo il suo desiderio di amore;
– il volo del pavone del Conte di Lovignano, in mezzo a una battaglia a pal__ di neve;
– il traumatico incontro di Titta con una giunonica tabaccaia in pieno trasporto __fettivo.

La panoramica di vicende si conclude in aperta cam__gna con il pranzo di nozze della “Gradisca”. Si vede Titta ama__ggiato scrutare in lontananza i convenuti, il fisarmonicista cieco mor__rare il titolo del film, il venditore di sementi, dalla dizione incomprensibile, che sembra salutare il pubblico. Il tempo si guas__, gli sposi partono e la musica interminabile per fisarmonica si affievolisce.

  • Ognuna delle seguenti frasi contiene un errore. Trovalo e correggilo.

1) Amarcord è senza dubbio lo più autobiografico dei film di Fellini: il titolo stesso è un’affermazione e una conferma di ciò, “a m’arcord”, “mi ricordo”.

2) Fellini ricorda attraverso gli occhi del suo alter ego, il suo paese, la sua giovinezza, i suoi amici e tutte le figure che gli gireranno attorno.

3) Un’ulteriore vena di “passato” la troviamo nelle musiche del maestro Nino Rota: musiche dolci, leggeri come i ricordi che il regista rievoca per gli spettatori.

4) Il ritorno di Fellini nel suo paese natale si celebra dunque attraverso i piccoli accadimenti di una Rimini da piena epoca fascista tutt’altro che esaltata.

5) Grazie anche alla collaboramento dello scrittore Tonino Guerra, accanto agli occhi dello spettatore sfila una ricchezza di volti e luoghi, divertimenti e finezze, malinconie e suggestioni.

6) Attraverso i toni della commedia venata per malinconia, Amarcord distilla generosamente umori e sensazioni.

7) I protagonisti di Amarcord, e soprattutto le figure di dintorno, non solo sono caricature di altrettante persone, ma anche tipi universali, che vanno oltre la dimensione temporale per diventare immortali come, appunto, la poesia.

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