La 14a Mostra Internazionale di Architettura di Venezia si svolgerà dal 7 giugno al 23 novembre 2014 ai Giardini e all’Arsenale nonché in vari luoghi di Venezia.
Il titolo scelto da Rem Koolhaas, il curatore della Mostra, è Fundamentals e come lui stesso ha dichiarato: “Sarà una Biennale sull’architettura, non sugli architetti. Dopo diverse Biennali dedicate alla celebrazione del contemporaneo, Fundamentals si concentrerà sulla storia – sugli inevitabili elementi di tutta l’architettura utilizzati da ogni architetto, in ogni tempo e in ogni luogo (la porta, il pavimento, il soffitto, etc.) e sull’evoluzione delle architetture nazionali negli ultimi 100 anni. In tre manifestazioni complementari – che si svolgeranno al Padiglione Centrale, all’Arsenale e nei Padiglioni Nazionali – questa retrospettiva darà luogo a una rinnovata comprensione della ricchezza del repertorio di fondamenti dell’architettura, che attualmente sembra essere esaurito.”
La preparazione della mostra, rispetto alle edizioni precedenti, è iniziata nel 2013, con un anno di anticipo, per cui Koolhaas ha avuto il tempo di preparare con coerenza questa mostra e di coordinare le Partecipazioni Nazionali. L’idea di Fundamentals è quella di rappresentare il processo di annullamento delle caratteristiche architettoniche nazionali a favore dell’adozione su scala quasi universale di un singolo linguaggio moderno all’interno di un singolo repertorio di tipologie. Mentre una volta era infatti possibile parlare di “architetture nazionali” adesso anche l’architettura si è “globalizzata” ed è andata quindi uniformandosi.
Rem Koolhaas sostiene che “la transizione verso ciò che sembra essere un linguaggio architettonico universale è un processo più complesso di quanto solitamente riconosciuto, poiché coinvolge significativi incontri tra culture, invenzioni tecniche e modalità impercettibili di restare “nazionali”. In un’epoca di universale utilizzo di google research e al tempo stesso di appiattimento dalla memoria culturale, è essenziale per il futuro dell’architettura far riemergere e mostrare questi racconti.”
La 14a Mostra Internazionale ci presenterà quindi “una panoramica globale dell’evoluzione dell’architettura verso un’unica estetica moderna”, ma allo stesso tempo gli allestimenti dei vari Padiglioni Nazionali “sveleranno all’interno della globalizzazione la sopravvivenza di caratteristiche e mentalità nazionali uniche che continuano a esistere e fiorire all’interno delle culture individuali, anche con l’intensificarsi della collaborazione e dello scambio internazionali.”
Per chi non lo conoscesse, Rem Koolhaas, architetto, urbanista e saggista olandese (Rotterdam, 1944) è considerato uno tra i più influenti, ma anche discussi, teorici dell’architettura contemporanea. È infatti tra i fondatori dell’Office for Metropolitan Architecture (OMA) e dell’ AMO (Architecture Media Organization), che si occupa di questioni teoriche legate all’architettura, alla cultura, all’identità e all’organizzazione sociale.
Tra i suoi libri teorici più importanti possiamo citare Delirious New York (1978), testo in cui racconta la storia degli edifici di New York e in cui allo stesso tempo tenta di spiegare il motivo per il quale una città quasi per nulla pianificata sia diventata un’icona dell’architettura contemporanea.
Nel 1995 ha pubblicato S, M, L, XL: Small, Medium, Large, Extra-Large in cui affronta il tema della modernità nella sua antitetica estraneità alle regole dell’architettura tradizionale.
Infine in Junkspace (2006) teorizza la cosiddetta bigness, ovvero l’architettura estrema per dimensioni, per complessità, che diventa una vera e propria città nella città.
Data la sua abituale frequentazione di eventi mondani, Koolhaas è considerato un archistar. Ha anche un legame con la stilista Miuccia Prada per la quale ha realizzato numerosi stores nonché diversi allestimenti in occasione delle sfilate.
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