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Italiano con la letteratura: “La festa di Natale” di Carlo Collodi – parte 3

Bambola

Bambola

Questa che segue è la terza e ultima parte del racconto di Carlo Collodi sulla festa di Natale. L’esercizio richiede che i verbi indicati tra parentesi siano inseriti alla forma corretta, prestando attenzione al tempo e al modo. Per darvi un piccolo aiuto, vi indichiamo di seguito fra quali modi e quali tempi dovete scegliere.
Indicativo: presente, futuro anteriore, passato prossimo, imperfetto, passato remoto, trapassato prossimo
Congiuntivo: presente, imperfetto
Imperativo

»Il bacio tocca a me di certo!», (dire) ___________ dentro di sé Luigino, pensando ai ricchi finimenti e alla bella gualdrappa che (lui-ordinare) _________ per il suo cavallo.
»Il bacio tocca a me di certo!», disse dentro di sé l’Ada, pensando alle belle scarpine da ballo che aveva ordinato al calzolaio per la sua bambola.
»Il bacio tocca a me di certo!», disse dentro di sé Alberto, pensando al bel vestito che (lui-volere) _________ fare al suo Pulcinella.
Ma nel tempo che egli pensava al Pulcinella, sentì la voce della Rosa che, chiamandolo a voce alta dal prato della villa, (gridare) _________:
«Sor Alberto! sor Alberto!».
Alberto scese subito. Che cosa (lui-dire) _________ alla Rosa non lo so: ma so che quella buona donna, nell’andarsene, ripeté più volte:
«Sor Albertino, lo creda a me: Lei (fare) ________ proprio una carità fiorita, e Dio manderà del bene anche a lei e a tutta la sua famiglia!».
Otto giorni (passare) _________ presto: e dopo otto giorni (arrivare) _________ la festa di Natale o il Ceppo, come lo chiamano i fiorentini.
Finita appena la colazione, ecco che la Contessa disse sorridendo ai suoi tre figli:
«Oggi è Natale. Vediamo, dunque, come (voi-spendere) __________ i quattrini dei vostri salvadanai. (Ricordare-voi) _________ intanto che, quello di voialtri che (spenderli) _________ meglio, riceverà da me, a titolo di premio, un bellissimo bacio. Su, Luigino! tu sei il maggiore e (toccare) _________ a te a essere il primo».
Luigino (uscire) _________ dalla sala e (ritornare) _________ quasi subito, conducendo a mano il suo cavallo di legno, ornato di finimenti così ricchi, e d’una gualdrappa così sfavillante, da fare invidia ai cavalli degli antichi imperatori romani.
«Non c’è che dire», osservò la mamma, sempre sorridente «quella gualdrappa e quei finimenti sono bellissimi, ma per me hanno un gran difetto… il difetto, cioè, di essere troppo belli per un povero cavallino di legno. Avanti, Alberto! Ora tocca a te.»
«No, no», (gridare) _________ il ragazzetto, turbandosi leggermente, «prima di me, tocca all’Ada.»


E l’Ada, senza farsi pregare, uscì dalla sala, e dopo poco rientrò tenendo a braccetto una bambola alta quanto lei, e vestita elegantemente, secondo l’ultimo figurino.
«(Guardare-tu) __________, mamma, che belle scarpine da ballo!», disse l’Ada compiacendosi di mettere in mostra la graziosa calzatura della sua bambola.
«Quelle scarpine sono un amore!», replicò la mamma. «Peccato però che (loro-dovere) _________ calzare i piedi d’una bambina fatta di cenci e di stucco, e che non saprà mai ballare!»
«E ora, Alberto, vediamo un po’ come tu hai speso le nove lire e mezzo, che (tu-trovare) _________ nel tuo salvadanaio.»
«Ecco… io volevo… ossia, avevo pensato di fare… ossia, credevo… ma poi ho creduto meglio… e così oramai l’affare è fatto e non (parlarsene-alla forma impersonale) __________ più!»
«Ma che cosa hai fatto?»
«Non ho fatto nulla.»
«Sicché avrai sempre in tasca i danari?»
«Ce li dovrei avere…»
«Li hai forse perduti?»
«No.»
«E, allora, come (tu-spenderli) _________?»
«Non (io-ricordarmene) _________ più.»
In questo mentre si sentì bussare leggermente alla porta della sala, e una voce di fuori (dire) _________:
«È permesso?.»
«Avanti.»
Apertasi la porta, si presentò sulla soglia, (indovinare-voi) _________ chi! Si presentò la Rosa ortolana, che (tenere) __________ per la mano un bimbetto tutto rivestito di panno ordinario, ma nuovo, con un berrettino di panno, nuovo anche quello, e in piedi un paio di stivaletti di pelle bianca da campagnolo.
«È tuo, Rosa, codesto bambino?», (domandare) __________ la Contessa.
«Ora è lo stesso che sia mio, perché l’ho preso con me e gli voglio bene, come a un figliolo. Povera creatura! Finora ha patito la fame e il freddo. Ora il freddo non (patirlo) __________ più, perché (lui-trovare) __________ un angiolo di benefattore, che (rivestirlo) __________ a sue spese da capo a piedi.»
«E chi è quest’angelo di benefattore?», chiese la Contessa.
L’ortolana (voltarsi) __________ verso Alberto, e guardandolo in viso e accennandolo alla sua mamma, disse tutta contenta:
«Eccolo là.»
Albertino diventò rosso come una ciliegia: poi rivolgendosi impermalito alla Rosa, (cominciare) _________ a gridare:
«Chiacchierona! Eppure (io-dirti) __________ di non raccontar nulla a nessuno!…».
«La scusi: che c’è forse da vergognarsi per aver fatto una bell’opera di carità come la sua?»
«Chiacchierona! chiacchierona! chiacchierona!», ripeté Alberto, arrabbiandosi sempre più; e tutto stizzito fuggì via dalla sala.
La sua mamma, che (capire) __________ ogni cosa, (chiamarlo) _________ più volte: ma siccome Alberto non (rispondere) _________, allora si alzò dalla poltrona e andò a cercarlo da per tutto. Trovatolo finalmente nascosto in guardaroba, lo abbracciò amorosamente, e invece di dargli a titolo di premio un bacio, (dargliene) __________ per lo meno più di cento.

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Accademia del Giglio, lingua italiana, arte e cultura a Firenze.

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