Impariamo a conoscere chi era Filippo Lippi, pittore del Rinascimento fiorentino, migliorando al tempo stesso la comprensione dell’italiano.
Attività 1. Collegate le frasi.
1. Fra Filippo di Tommaso Lippi (Firenze, 1406 circa – Spoleto, 9 ottobre 1469)
2. Fu, con Beato Angelico e Domenico Veneziano, il principale pittore attivo a Firenze
3. Dopo un periodo iniziale, di stretta aderenza masaccesca, si orientò gradualmente verso uno spettro più ampio di influenze,
4. In seguito il suo stile si sviluppò verso una predominanza di figure snelle,
5. Il suo stile, nell’età laurenziana, divenne predominante in area fiorentina,
a. in pose ricercate e dinamiche.
b. costituendo le basi su cui pittori come Botticelli si formarono.
c. è stato un pittore italiano.
d. che comprendeva anche la pittura fiamminga.
e. della generazione successiva a quella del Masaccio.
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Attività 2. Rimettete in ordine la biografia di Filippo Lippi.
a. Forse nel 1432 lasciò il convento di Firenze per Padova: varie fonti menzionano una serie di opere per Padova, ma tutta la sua attività di questo periodo è andata perduta.
b. Nel 1424 assisté alla decorazione, da parte di Masolino da Panicale e Masaccio, della cappella Brancacci, che ebbe un ruolo fondamentale nella sua vocazione artistica.
c. I lavori iniziano nel settembre 1467 e vengono conclusi circa tre mesi dopo la morte del pittore da suoi collaboratori
d. L’8 giugno del 1421, Filippo prese i voti, mantenendo lo stesso nome di battesimo.
e. A due anni fu affidato, insieme al fratello Giovanni, a monna Lapaccia, sorella del padre.
f. Del 1431 è l’affresco Il conferimento della regola del Carmelo nel convento del Carmine, e la contemporanea Madonna Trivulzio, entrambe opere segnate dall’influenza della pittura plastica di Masaccio.
g. Filippo di Tommaso Lippi nacque a Firenze nel 1406 dal beccaio (macellaio) Tommaso di Lippo e da Antonia di ser Bindo Sernigi, che morì di parto.
h. All’età di otto anni, nel 1414, venne messo insieme al fratello dai frati carmelitani del vicino convento del Carmine.
i. Filippo morì tra l’8 e il 10 ottobre del 1469 e fu sepolto nella Cattedrale di Spoleto.
j. Il figlio Filippino, avviato già alla carriera artistica, disegnò il sepolcro in marmo con busto.
k. Gli affreschi vennero completati tredici anni dopo, nel 1465 fra interruzioni, richieste di denaro, solleciti, fughe e rinegoziazioni del contratto.
l. Lasciata Padova tornò a Firenze dove aprì una propria bottega nel 1437.
m. La loro storia d’amore spinse la Buti a lasciare il convento e a stabilirsi nella casa pratese dell’artista acquistata nel 1455.
n. Nel 1456, nominato cappellano del convento pratese di Santa Margherita, vi conobbe e si innamorò della monaca Lucrezia Buti, modella di molti suoi dipinti.
o. Nel 1466 L’Opera del Duomo di Spoleto commissionò al Lippi gli affreschi con Storie della Vergine per la tribuna della Cattedrale.
p. Nel 1461 il papa Pio II, grazie all’intercessione di Cosimo de’ Medici, sciolse dai voti il Lippi e la Buti, regolarizzando la loro posizione, anche se il Lippi si rifiutò di maritarsi. I due ebbero due figli: Filippino Lippi nel 1457 e, nel 1465, Alessandra.
q. Nel 1438 è citato in una lettera di Domenico Veneziano a Piero de’ Medici in cui Filippo Lippi viene equiparato a Beato Angelico come migliore artista attivo in città.
r. Il comune di Prato stanziò nel 1452 per gli affreschi della cappella Maggiore di Santo Stefano e la vetrata la somma di 1.200 fiorini. Dopo aver ricevuto nel marzo dello stesso anno il rifiuto dell’Angelico, si decise di affidare l’incarico al Lippi.
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I testi sono tratti e adattati da Wikipedia.
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Complimenti Natasa, tutto corretto!