Chi non conosce le vicende dei protagonisti dei libri d’avventura di Emilio Salgari? Almeno Sandokan non dovrebbe risultarvi un personaggio misterioso…
Nella vasta produzione di questo scrittore italiano dell’Ottocento abbiamo scovato una raccolta di novelle, che ha nella veste di narratore un certo Mastro Catrame, costretto per punizione dal Capitano del veliero su cui navigano a raccontare all’equipaggio per dodici sere consecutive altrettante storie, e ne abbiamo scelta una per le sua ironia. Data la notevole lunghezza, la novella è stata divisa in ben sei parti. Cominciate con la prima, che è preceduta da una breve introduzione con un esercizio sulla concordanza dei modi e dei tempi dei verbi.
Esercizio: Coniugate i verbi tra parentesi al modo e al tempo richiesti dalla logica della narrazione.
Non avete udito mai parlare di mastro Catrame? No?…
Allora vi dirò quanto so di questo marinaio d’antico stampo, che godette molta popolarità nella nostra marina: ma non troppe cose, poiché, quantunque (io-vederlo) _________ coi miei occhi, (io-navigato) ________ molto tempo in sua compagnia e vuotato insieme con lui non poche bottiglie di quel vecchio e autentico Cipro che egli amava tanto, non ho mai saputo il suo vero nome, né in quale città o borgata della nostra penisola o delle nostre isole egli (nascere) ________.
Era, come dissi, un marinaio d’antico stampo, degno di figurare a fianco di quei famosi navigatori normanni che (scorrazzare) ________ per sì lunghi anni l’Atlantico, avidi di emozioni e di tempeste, che (spingersi) _________ dalle gelide coste dei mari del nord fino a quelle miti del mezzogiorno, che (colonizzare) _________ la nebbiosa Islanda e (conquistare) _________ il lontano Labrador, quattro o forse cinquecento anni prima che il nostro grande Colombo (mettere) _________ piede sulle ridenti isole del golfo messicano.
Quanti anni aveva mastro Catrame? Nessuno lo sapeva, perché tutti (conoscerlo) _________ sempre vecchio. È certo però che molti giovedì (dovere) ________ pesare sul suo groppone, giacché egli (avere) _________ la barba bianca, i capelli radi, il viso rugoso, incartapecorito, cotto e ricotto dal sole, dall’aria marina e dalla salsedine. Ma non (essere) ________ curvo, no, quel vecchio lupo di mare!
Esercizio. Inserite i pronomi (diretti, indiretti, riflessivi, combinati, ne) corretti negli spazi vuoti.
IL VASCELLO DEI TOPI
Il vecchio mastro emise un sospirone che veniva proprio dal profondo del cuore, fece un gesto di cui non riuscimmo ad afferrare il significato, poi cominciò la sua storia.
A parecchi di voi sarà toccato, e non una, ma più volte, di imbarcarsi su vascelli popolati da legioni di topi; ma certo non vi sarà accaduto di veder___ tanti quanti ne ho trovati io su di un vecchio legno norvegiano. Voi sapete che i topi che s’imbarcano, facendosi trasportare gratuitamente da un punto all’altro del nostro globo e vivendo alle spalle del cuciniere di bordo, per lo più appartengono alla specie norvegiana, razza immensamente prolifica, più robusta di quella comune e di una voracità veramente spaventevole.
Quando prendono posto sul legno, nessuno ___ sa; ma un bel giorno, quando meno ___ sospettate, ___ vedete comparire tra le fessure della stiva e due o tre mesi dopo ___ vedete cento, poi mille, poi dei reggimenti interi.
Io dunque ___ ero ingaggiato a bordo d’un veliero norvegiano, un legno vecchio quanto l’arca di Noè, tutto sdrucito per i lunghi viaggi, colla chiglia gobba e che a prima vista s’indovinava dover essere una vera topaia. Essendo io rimasto a terra nel porto di Stavanger e avendo dato rapidamente fondo ai miei magri risparmi, presi senza esitare imbarco, colla speranza di trovare posto su un vascello un po’ più giovane e più solido in qualche porto più fortunato.
Eccoci adunque in pieno mare con un carico di legnami destinato ai porti islandesi e un ventina di quintali di formaggi affidati___ da non so quale negoziante danese. Bella fortuna doveva toccare a quel povero diavolo! Anche senza fare naufragio, il carico sarebbe giunto a destinazione con una grande breccia, ___ assicuro io. Ma non per conto nostro, veh! Oibò, eravamo galantuomini noi; non così però i passeggeri gratuiti che scorrazzavano la stiva, infischiando___ di noi e delle nostre trappole.
Non essendovi posto nella camera comune dell’equipaggio, ed amando io rimaner solo, avevo steso la mia branda in una piccola cabina, cioè in un buco, dove non potevo stare in piedi, tanto era bassa. ___ ricordo che ___ trovava sotto la dispensa.
Finito il mio quarto di guardia della mezzanotte, ___ ritirai colla certezza di dormire come un ghiro. Ero tanto stanco che appena sdraiato chiusi gli occhi, russando fortemente. Ma un concerto strano, di cui non riuscii a spiegare la causa sulle prime, ___ svegliò ben presto. Erano grida, anzi strida, così acute da trapassar___ i timpani degli orecchi.
___ alzo a sedere, accendo uno zolfanello e guardo. Corbezzoli!… Che spettacolo!… Il mio nido brulicava di topi d’ogni età e grandezza, topi vecchi coi denti lunghi e gialli e certi baffi grigi da fare invidia a un veterano della guardia napoleonica, topi adulti, topi piccoli, maschi e femmine, che battagliavano ferocemente per disputar___ un buco che metteva nella dispensa.
Venivano su dalla stiva a colonne, a battaglioni, a reggimenti, con un gridìo assordante, accalcando___ in quello stretto spazio e montando___ gli uni addosso agli altri.
Io non ho mai avuto paura dei topi; ma ___ assicuro che nel vedere quell’esercito che pareva non finisse più, ___ sentii correre un non so che sotto la pelle.
___ levai le scarpe e ___ scagliai in mezzo all’orda. Credete che fuggissero? Mai più; anzi, tutt’altro! Quelle canaglie ___ accorsero che nella branda vi era della carne fresca da rosicchiare, ed ecco i più vecchi e più audaci arrampicar___ su per le pareti, correre sul soffitto e piombar___ addosso.
Non volli saper___ di più. Diedi un calcio alla branda e fuggii in coperta, inseguito da sette od otto dei più voraci che tentavano di morder___ i polpacci…
Articoli correlati
Italiano con la letteratura: “Le meraviglie del duemila” di Emilio Salgari
Italiano con la letteratura: un brano da “Oceano mare” di Alessandro Baricco
All’Accademia del Giglio, lingua italiana, arte e cultura a Firenze, è possibile frequentare corsi di storia dell’arte, workshop intensivi di tecniche pittoriche classiche, workshop di scultura e corsi di lingua italiana per stranieri a Firenze.
Social
Seguiteci su Facebook, Twitter, LinkedIn, Pinterest, G+ e Instagram.
Commenti recenti