Questa è la seconda parte di Mastro Catrame, il racconto di Emilio Salgari che abbiamo didattizzato per voi.
Esercizio 1. Per aiutarvi un po’ nella comprensione del testo, abbiamo scelto alcune parole di cui vi suggeriamo il significato da individuare, però, tra i tre proposti.
pullulare: a) essere pieno; b) ospitare; c) nutrire
inezie: a) scherzi; b) cortesie; c) cose senza importanza
punto: a) affatto; b) molto; c) senza fine
audacia: a) ingordigia; b) temerarietà; c) cattiveria
sborsare: a) usare; b) prendere; c) pagare
battuta: a) rastrellamento; b) pulizia; c) violenza
ghiotto: a) stupido; b) anziano; c) ingordo
scemare: a) calare; b) rinsecchire; c) marcire
Esercizio 2. Coniugate i verbi tra parentesi al modo e al tempo richiesti dalla logica della narrazione.
Andai a lagnarmi cogli uomini di quarto, ma essi (ridermi) _________ sul muso. Quei bravi norvegiani trovarono cosa naturalissima che un vecchio bastimento del loro paese (pullulare) __________ di quegli amabili compagni! Cosa importava loro se una brutta notte rosicchiavano l’orecchio a qualche uomo addormentato, o facevano dei formidabili vuoti nella dispensa del cuoco? Bah! erano inezie, quelle!
Se però (pensarla) _________ così quei flemmatici camerati, papà Catrame ci teneva assai ai suoi orecchi, e giurai di non tornare più in quel brutto covo di roditori.
Malgrado il freddo acuto che si faceva sentire, mi decisi di dormire in coperta, sotto una vela; ma, lo credereste? nemmeno là ero al sicuro dalla voracità di quei mostri. Dal mio nascondiglio vedevo bande di roditori correre per la coperta, saltellare fra le gambe degli uomini di quarto, che non s’incomodavano punto a levare i talloni per schiacciarne qualcuno, salire sugli alberi, arrampicarsi sulle sartie, e abbasso e in alto si udivano acute strida.
Io sono certo che, se noi tutti (abbandonare) ________ quel legno, i topi non (trovarsi) _________ imbarazzati a guidarlo. Ventre di foca!… Come (essere) _________ bello l’incontro d’un vascello con un equipaggio di rosicchianti!… Ma bando agli scherzi e tiriamo innanzi. L’audacia di quei mostri (crescere) ________ di giorno in giorno, al punto di essere un vero pericolo non solo per me, ma per tutti. Avevano invaso le cabine di poppa e la camera comune dei marinai, rosicchiando i materassi e le coperte, cacciandosi nelle casse, dove facevano una vera rovina di vestiti, penetrando nella dispensa del cuciniere, e quivi divorando prosciutti, formaggi, salami, quanto insomma vi era di buono.
In capo a una settimana un marinaio aveva perduto mezzo orecchio, un altro un pezzo di naso e i baffi, un terzo un mezzo dito del piede destro; nella dispensa non (trovarsi) _________ più una briciola di salumeria, ed io (perdere) _________ tre paia di scarpe, divorate in una sola notte da sei topi grigi, grossi come gatti, i quali fuggirono a tutte gambe, mandando delle allegre strida, quando apersi la mia cassa per constatare il danno.
Dovetti sborsare tre lire e quarantadue centesimi ed un pacco di tabacco, se volli procurarmene un altro paio: ma erano così immense che i miei piedi (perdervisi) _________; e sì che (io-avere) _________ certe basi da far concorrenza ad un elefante. Di fronte a simili disastri e a tanti orecchi rosicchiati, il flemmatico equipaggio cominciò a scuotersi e il capitano, che (tenerci) _________ un po’ al suo naso, ch’era il più lungo di tutti, ordinò una battuta generale, la quale costò al nemico la perdita di undici giovani reclute e di un vecchio generale, trovato dentro la dispensa, nel ventre di una scatola di tonno: il ghiotto (mangiarne) _________ tanto da non essere più in grado di balzare fuori. Vedemmo poi che i formaggi di quel disgraziato negoziante danese (scemare) _________ della metà e ridotti in uno stato tale, che il capitano credette di metterli a disposizione dell’equipaggio, il quale, (io-assicurarvelo) _________, gradì il dono col massimo piacere, anzi gli fece tanto onore che due settimane dopo tutti quegli uomini parevano balbuzienti.
Quella vittoria non soddisfece nessuno, tanto più che la notte stessa altri due uomini perdevano mezzo naso e scomparivano dodici paia di scarpe. Se la continuava di quel passo fra breve a bordo non doveva rimanere più un uomo col naso intatto e, per colmo di disgrazia, nemmeno una scarpa! Eppure cominciava a fare un tal freddo da rendere pericolosa la mancanza degli stivali, ed i piedi gelavano… e come!…
Articoli correlati
Italiano con la letteratura: Emilio Salgari e una novella marinaresca di Mastro Catrame – prima parte
Italiano con la letteratura: “Le meraviglie del duemila” di Emilio Salgari
Italiano con la letteratura: un brano da “Oceano mare” di Alessandro Baricco
All’Accademia del Giglio, lingua italiana, arte e cultura a Firenze, è possibile frequentare corsi di storia dell’arte, workshop intensivi di tecniche pittoriche classiche, workshop di scultura e corsi di lingua italiana per stranieri a Firenze.
Social
Seguiteci su Facebook, Twitter, LinkedIn, Pinterest, G+ e Instagram.
Commenti recenti