Questo divertente brano sulla levata del sole è tratto dal libro Se la luna mi porta fortuna (1960) di Achille Campanile. Il testo è stato diviso in tre parti, ognuna contenente un esercizio.
Esercizio 1. Coniugate al modo e al tempo richiesti dalla narrazione i verbi tra parentesi
È un peccato che lo spettacolo della levata del sole (svolgersi) ________ la mattina presto. Perché non ci va nessuno. D’altronde come si fa ad alzarsi a quell’ora? Se (svolgersi) ________ nel pomeriggio o, meglio, di sera (essere) _______ tutt’altro. Ma così come stanno le cose, va completamente deserto ed è sprecato. Soltanto se un geniale impresario (farlo) ________ diventare alla moda, (noi-vedere) _________ la folla elegante avviarsi di buon’ora in campagna per occupare i posti migliori; in questo caso, (noi-pagare) ________ persino il biglietto, per assistere alla levata del sole, e (prendere) _________ in affitto i binocoli. Ma per ora allo spettacolo si trova presente qualche raro zotico che non (degnarlo) ________ nemmeno d’una occhiata e (preferire) ________ occuparsi di patate, o di pomodori.
E non soltanto gli uomini si disinteressano di questo spettacolo, specie dopo che i selvaggi adoratori del sole sono stati convertiti, ma anche le bestie. Qualcuno crede che il gallo (salutare) ________ la levata del sole. È un errore. Il gallo canta nel cuore della notte per ragioni sue, o, se crede di salutare la levata del sole, (volere) _________ dire che non ha la più lontana idea dell’ora in cui il sole si leva. Le altre bestie a quell’ora (dormire) ________, o se sono sveglie, brucano l’erba, o scorrazzano per i prati, o vanno a caccia, o fanno toletta, e (infischiarsi) ________ della levata del sole.
Non parliamo poi dei pesci che, di solito, se ne stanno tranquillamente sott’acqua. Loro non li smuovono nemmeno le cannonate; (crollare) ________ il mondo, non c’è caso che (essi-affacciarsi) ________ per vedere che cosa stia succedendo. Bisogna tirarli fuori con le reti.
Si penserebbe che gli unici a fare onore allo spettacolo (essere) ________ gli uccelli coi loro canti, ma nemmeno per sogno. Gli uccelli cantano a tutte le ore e non si occupano affatto della levata del sole.
Esercizio 2. Inserite negli spazi vuoti le opportune preposizioni semplici e/o articolate.
(Ma come sono stupidi gli uccelli! Non sanno fare altro che cantare. Si svegliano la mattina e il loro primo pensiero è ___ mettersi a cantare. Al tramonto, li trovate ancora che volano intorno ___ vecchie torri e cantano. Ce ne sono di quelli che, invece ___ dormire, stanno tutta la notte ___ alberi a cantare, anche se nessuno li ascolta. Qualcuno passa la notte ___ fare sempre lo stesso verso e, peggio, qualche altro passa la notte ___ rifare questo verso, ___ cento passi ___ distanza. Li chiudete in gabbia e cantano, se la gabbia è appesa ___ davanzale, o se è dentro casa; volano ___ mezzo ___ cielo e cantano, vedono arrivare i cacciatori, ___ fucili, i cani e i carnieri pronti, e cantano; quando hanno fame cantano e quando hanno mangiato cantano. E’ impossibile farli tacere ___ le buone o ___ le cattive. Non ci si riesce nemmeno ___ le schioppettate.)
Esercizio 3. Nel testo sono presenti alcune parole in neretto: risolvete le domande inerenti che trovate di seguito.
Cosicché, questo povero sole da tempo immemorabile replica inutilmente ogni mattina il suo grande spettacolo e mai ottiene quell’universale applauso fragoroso, che non potrebbe mancargli se, come di dovere, le alture, le terrazze, le rive del mare, le cupole, i bastioni e le torri, brulicassero d’un popolo di spettatori. Eppure non tralascia nulla che possa arricchire lo spettacolo. Si fa annunciare da una leggera ventata che, mentre è ancora buio, muove appena le foglie degli alberi e increspa le acque del mare. Poi comincia a mandar su una luce cinerea, opaca ed enigmatica, una luce di Purgatorio, che presto invade il cielo; non è notte e non è giorno ma è un momento incerto e inquieto, tra la vita e la morte fatto per accrescer l’effetto di quando, subito dopo, il cielo diventa d’un azzurro lucido e concavo, come quello dei cieli che sovrastano i presepii artistici. Questo cielo si fa sempre più sferico, spazioso e leggero, finché il Sole, che ha terminato i preparativi generali, chiama a raccolta tutte le proprie risorse e affronta in pieno il grosso dello spettacolo. Per prima cosa lancia in campo i carri delle nuvole, carichi d’oro e di porpora, soffia nei suoi cartocci di zolfo e di zafferano e confonde tutto nel pulviscolo; intanto si dà al gettito intensivo dei colori – ecco il violetto, ecco il lilla, ecco il turchino, l’arancione, il verde, il marrone, – scaraventa fontanoni di scintille e, tenendosi ancora nascosto, inizia il lancio delle bombe luminose là dove mezz’ora prima era notte – non basta: sta col piede sulla soglia, pronto ad apparire, ma, prima di fare la grande entrata, ha il supremo effetto: incendia la girandola finale, la scappata dei razzi dorati e delle fionde luminose, e, nel momento in cui tutto scoppia, crepita e turbina vertiginosamente, lui, eroico mattatore, fa dar fiato alle trombe d’argento, sfodera la spada, squarcia l’orizzonte e, tra bagliori, lampeggiamenti e serpentine, appare.
Oh, rabbia! Ancora un’entrata mancata: chi russa di qua chi russa di là, tutti dormono come ghiri e nessuno ha visto.
COSA PUÒ ESSERE? CHI O CHE COSA PUÒ FARLO?
Immemorabile: 1) un episodio; 2) un piede; 3) un telefono
Fragoroso: 1) un odore; 2) un tuono; 3) un arrosto
Brulicassero: 1) insetti; 2) piastrelle; 3) occhiali
Increspa: 1) il fumo; 2) la pioggia; 3) la brezza
Cinerea: 1) la nuvola; 2) la rabbia; 3) la suoneria
Presepii: 1) rappresentazioni della Natività; 2) Accademie di Belle Arti; 3) spettacoli teatrali
Pulviscolo: 1) luce; 2) polvere sottilissima; 3) colore
Scintille: 1) un saldatore; 2) un sacerdote; 3) un salmone
Soglia: 1) la via; 2) l’entrata; 3) l’aria
Girandola: 1) lo scenario; 2) la luce; 3) il fuoco d’artificio
Mattatore: 1) pazzoide; 2) protagonista; 3) direttore
Sfodera: 1) un sarto; 2) un arrotino; 3) un fabbro
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