Dino Buzzati non amava festeggiare il Natale, soprattutto il rito dello scambio dei regali, ed il perché lo spiega molto bene in questa poesia: la celebrazione di un avvenimento così importante per la storia dell’umanità è densa della più profonda ipocrisia da parte di tutti, dai commercianti, che sperano in un miglioramento degli affari, fino al prevosto, figura che più di ogni altra dovrebbe rappresentare la santità della festa. Così, si chiede lo scrittore, che succederebbe se il Bambino Gesù venisse davvero a portare i doni la notte di Natale? Che bello scherzo farebbe a tutti quanti…
Che scherzo! (1964)
E se poi venisse davvero?
Se a quell’ora precisa
mentre la nebbia oppure la pioggia nera
oppure comunque le caligini il fetido l’incubo nero
della notte sopra la pianura dell’umidità e dell’espansione economica
l’arcipelago delle luminarie
sempre più denso verso il centro
specialmente i cinema i bar le stazioni di servizio
e poi nel cuore della città
la massima concentrazione di luci
di lusso di soldi di gioia di vizio
se nei palazzi cascine falansteri
attraverso le illusioni e i misteri,
lui davvero venisse?
Che scherzo pericoloso, eh?
Perché dicono dicono ma
non ci crede più nessuno.
Il proprietario del magazzino famoso
di articoli da regalo
non ci crede, e ne ride bonario
con le clienti in visone
anche il negoziante di giocattoli
sollevato dall’andamento straordinario
degli affari nonostante la recessione.
Non ci crede il capofamiglia
né lo scapolo né il coniugato
né il vecchio zio né la figlia,
neppure la mamma sebbene
tenendoli sulle ginocchia
abbia dettato ai bambini le lettere
col presepio e il bordo dorato
destinazione Paradiso
in franchigia, senza riflettere
al rischio della mistificazione.
Non ci crede neanche don Saverio
il buon prevosto della parrocchia
non basta infatti la fede
per prendere veramente sul serio
questa antica superstizione.
E neppure ci credono i bambini
che avrebbero sufficiente ingenuità
voglia di miracoli, di fantasia
di mostri, di favole, ma
ci fu quel sorriso speciale
della mamma così ambiguo e allora
nacque in loro l’ipocrisia
per la prima volta, con la paura
tipicamente italiana
di passare per cretini.
Neanche loro dunque ci credono più
che alla mezzanotte del ventiquattro, carico di regali
in carte d’oro e d’argento
fra un grande sbattere d’ali
(ci saranno anche gli angeli, no?)
arriva il Bambino Gesù.
E se invece venisse per davvero?
Se la preghiera, la letterina, il desiderio
espresso così, più che altro per gioco
venisse preso sul serio?
Se il regno della fiaba e del mistero
si avverasse? Se accanto al fuoco
al mattino si trovassero i doni
la bambola il revolver il treno
il micio l’orsacchiotto il leone
che nessuno di voi ha comperati?
Se la vostra bella sicurezza
nella scienza e nella dea ragione
andasse a carte quarantotto?
Con imperdonabile leggerezza
forse troppo ci siamo fidati.
E se sul serio venisse?
Silenzio! O Gesù Bambino
per favore cammina piano
nell’attraversare il salotto
Guai se tu svegli i ragazzi,
che disastro sarebbe per noi
così colti così intelligenti
brevettati miscredenti
noi che ci crediamo chissà cosa
coi nostri atomi coi nostri razzi.
Fa’ piano, Bambino, se puoi.
Esercizio 1. Individuate il significato corretto delle parole in neretto del testo, scegliendo tra le tre possibilità proposte.
1. Caligini: a) riscaldamenti; b) foschie; c) caminetti
2. Fetido: a) mefitico; b) orribile; c) disgustoso
3. Falansteri: a) casermoni; b) castelli; c) stalle
4. Bonario: a) ironico; b) sornione; c) affabile
5. Franchigia: a) esenzione; b) affrancatura; c) onestà
6. Prevosto: a) sacrestano; b) parroco; c) diacono
7. Ingenuità: a) bontà; b) altruismo; c) candore
8. Cretini: a) idioti; b) geni; c) artisti
9. Micio: a) fucile; b) gatto; c) marionetta
10: A carte quarantotto: a) alla vittoria; b) alla fine; c) all’aria
11. Guai: a) bada; b) purtroppo; c) silenzio
12. Miscredenti: a) letterati; b) creduloni; c) eretici
Esercizio 2. Dopo avere fatto l’esercizio 1, inserite correttamente nelle seguenti frasi le parole in neretto del testo.
1. Mi ricordo di una chiesa di campagna, visitata molti anni fa, il cui ________ era così giovane da sembrare un ragazzino.
2. Se voglio risparmiare qualcosa sulla polizza assicurativa per la mia auto, devo accettare una ________ piuttosto alta. Che scocciatura!
3. Basta! Siamo in una chiesa, smettetela di comportarvi così maleducatamente, banda di ________!
4. A volte anche in estate,le mattine sono avvolte in ________ così opprimenti che rendono il cielo uniformemente grigio fino all’orizzonte.
5. L’edilizia popolare non si cura dell’aspetto estetico delle periferie delle città, ma costruisce _________ in successione lungo strade prive di alberature e con scarsa illuminazione.
6. Che scelta originale, chiamare il suo gatto ________! Che fantasia, non c’è che dire!
7. C’era proprio bisogno di trattarlo in quel modo? Adesso lui ha mandato il contratto _________ e ci tocca di trovare un nuovo acquirente.
8. La sua non era una casa, ma una catapecchia, un piccolo ambiente umido e ________, in cui era impossibile entrare senza turarsi il naso.
9. Che ________ hai dimostrato, fidandoti di quei brutti tipi. Eppure eri stato avvertito di non lasciarti avvicinare da loro!
10. Aveva un non so che di _______ nell’aspetto che lo rendeva molto simile a un Babbo Natale.
11. Vae victis, _______ ai vinti, così disse Brenno ai Romani da lui sconfitti, al momento di riscuotere il tributo di guerra.
12. Ma che pensate, che siamo tutti _________? Abbiamo fatto bene i nostri conti, invece, e fatto la scelta vincente!
Esercizio 3. La poesia che avete appena letto si domanda come andrebbero le cose se il Bambino Gesù venisse realmente a portare i doni: fate anche voi delle ipotesi, trasformando le frasi che seguono.
1. Credimi, Mario, non sono venuto a cena con voi perché nessuno mi ha invitato.
2. Credo di poterlo risolvere, ma deve essere un quesito semplice.
3. Vengo volentieri allo stadio, basta che qualcuno mi offra il biglietto per la partita.
4. Hai aperto il forno troppo presto, ecco perché la torta si è sgonfiata.
5. Può darsi che tu trovi il portone dell’albergo chiuso, in quel caso devi suonare il campanello.
6. Il cielo minaccia neve: eventualmente parti per tempo!
7. Non voglio disturbarlo, così non gli telefono adesso.
8. Le sue condizioni si aggravarono, perché l’autoambulanza non arrivò subito.
9. Non esagerare con il sale o la carne diventa immangiabile!
10. È troppo pesante e non puoi sollevarlo, perché non sei abbastanza forte.
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