Il resoconto sugli interventi degli ospiti del convegno “La lingua per l’inclusione” organizzato dal Cestim e tenutosi a Verona il 15 aprile 2023.
Il 15 aprile 2023, presso il Palazzo del Gran Guardia di Verona, si è tenuto il convegno La lingua dell’inclusione – Sistemi territoriali e buone pratiche per le pari opportunità degli alunni provenienti da contesti migratori, organizzato dal Cestim (Centro Studi Immigrazione) in collaborazione con Rete TanteTinte e Fondazione Sanzeno.
È stata l’occasione per celebrare gli oltre trent’anni di attività del Cestim, realtà del territorio che dal 1990 si occupa di immigrazione, in particolare di insegnamento della lingua italiana a migranti, e per creare un’occasione di incontro, condivisione e scambio di idee e di buone pratiche tra gli enti del privato sociale, il mondo della scuola e le istituzioni pubbliche veronesi, pratesi, milanesi e parmigiane.
Il convegno
I lavori sono stati aperti, di fronte a una sala gremita di addetti ai lavori, dal sindaco di Verona Damiano Tommasi che ha sottolineato l’importanza del Cestim sul territorio veronese nell’ambito dell’integrazione linguistica dei migranti.
Matteo Danese, direttore del Cestim dal 2013, ne ha ripercorso la storia durante il suo intervento intitolato Primo, imparare bene la lingua! Il Centro Studi Immigrazione è un’associazione senza scopo di lucro che svolge attività di documentazione, divulgazione e formazione e che collabora dalla metà degli anni novanta con le scuole del territorio al fine di favorire le pari opportunità delle alunne e degli alunni provenienti da contesti migratori. La città di Verona risulta essere l’ottava provincia italiana per numero di immigrati e pertanto il lavoro del Cestim, in sinergia con la scuola e le istituzioni pubbliche, è stato ed è tuttora di fondamentale importanza per l’insegnamento della lingua italiana: ogni anno gli operatori del Cestim supportano oltre 2000 studenti della scuola primaria e secondaria di I° e II° grado nei loro percorsi di apprendimenti.
Nell’intervento successivo Silvia Dellino e Tommaso Rinaldi, insegnanti/facilitatori linguistici di italiano L2 e tutor linguistici, hanno spiegato in modo dettagliato il ruolo che il Cestim svolge all’interno della scuola e hanno descritto i diversi progetti che sono stati avviati negli anni. All’interno dei corsi gestiti dal Cestim le attività didattiche sono condotte prevalentemente da facilitatori dotati di laurea in materie linguistiche e umanistiche e spesso di certificazioni Cedils e Ditals; i volontari, anch’essi adeguatamente formati, svolgono invece un ruolo complementare di supporto a quello del docente di classe o dei facilitatori.
I lavori sono ripresi dopo il rituale coffee break con l’intervento delle ospiti pratesi Giulia Martini e Carlotta Mancini, dipendenti del Comune di Prato presso il Servizio Immigrazione, accompagnate dall’Assessore alla Cultura Simone Mangani. La città di Prato è ormai da anni la prima provincia italiana per percentuale di studenti stranieri, il 28% sul totale: proprio per questa sua peculiarità sono stati creati precisi interventi per l’accoglienza e l’inclusione scolastica degli alunni con background migratorio. Gli enti locali e le istituzioni scolastiche, insieme a realtà del terzo settore privato, hanno attivato numerosi progetti per sperimentare azioni innovative non solo nell’ambito scolastico, ma anche extrascolastico, sociale e sanitario.
L’esperienza dei PoliStarT come modello replicabile è il titolo dell’intervento di Francesco Muraro, dirigente dell’Istituto Comprensivo “Francesco Cappelli” di Milano. La scuola “Francesco Cappelli” è la capofila della rete PoloStarT, che raccoglie quattro strutture di accoglienza in rete attivate dal 2007 a Milano. Il PoloStarT è nato grazie alla collaborazione degli enti locali e della scuola con lo scopo di attivare servizi di facilitazione e mediazione linguistico-culturale e altre iniziative formative, sia per promuovere l’inserimento di alunne e alunni nelle scuole milanesi, che per contenere il fenomeno della dispersione scolastica. Tra gli interventi che dovranno essere implementati nel futuro per raggiungere una concreta integrazione, Muraro individua la necessità di riuscire a coinvolgere maggiormente le famiglie degli studenti. L’esperienza dei PoliStarT, pur con le sue criticità, risulta essere un modello di buone pratiche assolutamente replicabile.
Marina Ferrari, Istruttore Tecnico nel Settore Servizi Educativi del Comune di Parma, ha presentato le azioni del progetto “Scuole e Culture del Mondo”, rivolto alle scuole del primo ciclo del Comune di Parma e provincia: durante l’intervento ha illustrato le pratiche interculturali attuate per accogliere, orientare, informare gli studenti e le loro famiglie e per facilitarne l’inserimento nel tessuto sociale della città.
L’intervento finale è stato affidato a Graziella Favaro, membro dell’Osservatorio Nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e per l’intercultura del MIM: oltre a essere autrice e curatrice di importanti testi di didattica interculturale, all’interno dell’Osservatorio Graziella Favaro coordina il Gruppo “Italiano Lingua Due e plurilinguismo”. Le scuole, da sempre eterogenee e plurali, sono state caratterizzate negli ultimi anni dalla cosiddetta superdiversità, ovvero da una più ampia molteplicità di differenze rispetto al passato, individuabili nelle storie personali, nei retroterra familiari, nella cittadinanza, nelle lingue e nell’appartenenza. Per questo motivo gli strumenti già a nostra disposizione devono essere aggiornati e affinati, e non solo: è anche necessario averne di efficaci per conoscere, valorizzare e progettare situazioni educative eque e inclusive. Tra i vari interessanti spunti di riflessione, la studiosa ha sottolineato la particolare importanza della scuola dell’infanzia nella formazione linguistica delle alunne e degli alunni con background migratorio.
I workshop
Nel pomeriggio si sono tenuti i seguenti workshop:
W1: Giochi per parlare… parole per giocare. Proposte ludiche per stimolare e sostenere l’acquisizione dell’italiano come L2 nella scuola dell’infanzia – Antonella Sada, insegnante e psicologa
W2: Valorizzazione dei repertori plurilingui in classe – Andrea Scibetta, Università per Stranieri di Siena (progetto L’AltRoparlante)
W3: La lettura nella classe multilivello – Serena Dal Maso, Maria Vender, Dipartimento Culture e Civiltà Università degli Studi di Verona
W4: Strategie di facilitazione e semplificazione dei testi – Giulia Stefanoni, redazione Sestante Edizioni
La rivista ElleDue
In occasione del convegno La lingua per l’inclusione, la casa editrice Sestante, presente con i suoi libri di didattica dell’italiano per stranieri, ha presentato, anche in formato cartaceo, il numero 7 della rivista elledue. All’interno di questo numero, scaricabile gratuitamente, si possono leggere i seguenti articoli:
Una possibile rete nazionale per i bisogni di apprendenti bilingui emergenti
Editoriale / Alan Pona e Giulia Stefanoni
La glottodidattica post-pandemia tra teoria e pratica
Roberto Balò
Intervista a Matteo Danese, direttore del Cestim (centro studi immigrazione) di Verona
Progetti CESTIM a cura di Elvira Marinelli
- Corsi estivi CESTIM
- Lingua madre e Plurilingusmo
- Tutor linguistico CESTIM
Attività didattiche e approfondimenti
- BAO di Enrico Gelati
- HAIKU, LA NATURA IN TANTE LINGUE di Giulia Dalle Pezze
- NATE E IL DISEGNO SCOMPARSO di Silvia Dellino
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Grammatiche di italiano per stranieri
Italiano L2/Ls digitale – Come usare il digitale per insegnare italiano a stranieri in presenza e a distanza di Roberto Balò
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Foto @CestimVerona
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