Il dettato di corsa è una tecnica glottodidattica ludica che può essere svolta anche con il digitale: Elisa Gori e Alan Pona, ci spiegano cos’è, perché funziona e quali sono i vantaggi del suo uso nelle classi plurilingui e multilivello.
Il dettato, la “trascrizione di un testo ascoltato dall’insegnante o da un registratore” (dal Nozionario di P. Balboni), è una delle tecniche glottodidattiche più note e che negli anni ha subito e subisce andamenti a pendolo di popolarità. Si può fare un dettato in classe per lavorare sull’ortografia. Ma non solo: la trascrizione di un testo e la sua rilettura prima della correzione in plenaria permettono di fare un buon lavoro di comprensione del testo e di produzione scritta con un contestuale lavoro sulla accuracy.
Perché il dettato sia efficace occorre, tuttavia, ridurre l’ansia negli apprendenti creando attività divertenti, in cui si possa ricevere e produrre lingua senza il timore di sbagliare ed essere giudicate e giudicati e si possa avere il supporto del gruppo.
Una variante del dettato che, a nostro parere, è molto divertente, inclusiva ed efficace per gli apprendimenti linguistici è il dettato di corsa nella sua versione digitale, all’interno della cornice metodologica della GDI (Glottodidattica Digitale Integrata) e in ALC (Apprendimento Linguistico Cooperativo).
Il dettato di corsa (versione digitale)
1. Dividiamo il gruppo-classe in gruppi (da tre componenti) eterogenei, dove sono presenti vari livelli di competenza della lingua, assegnando i seguenti ruoli cooperativi:
- Lettore/lettrice del testo
- Trascrittore/trascrittrice del testo
- Correttore/correttrice
2. Ogni gruppo cooperativo si riunisce in un punto diverso dell’aula e ha a disposizione un device: occorre possedere un account di Google perché si lavora su Documenti Google.
3. Vengono poi condivise le regole che renderanno possibile la buona riuscita dell’attività.
4. Leggiamo, quindi, una prima volta il testo alla classe ad alta voce per attivare una prima comprensione globale e, al via, i lettori dei diversi gruppi possono spostarsi nella postazione “in piedi” di lettura, dove l’insegnante ha caricato un testo su un solo device; dopo aver letto e memorizzato un pezzo del testo, i lettori tornano alla postazione del gruppo per dettarlo ai trascrittori, che hanno il supporto dei correttori.
5. A questo punto avviene la turnazione dei ruoli e un altro componente del gruppo va alla postazione di lettura e legge e memorizza un altro “pezzo” di testo e lo detta al compagno/alla compagna del gruppo con la supervisione del terzo componente.
6. Terminato il tempo stabilito all’inizio dell’attività o se un gruppo dichiara di aver terminato il lavoro di trascrizione, chiediamo ai gruppi di rileggere il documento, correggere eventuali errori e condividere il documento con l’insegnante, che visualizza i lavori sulla LIM per leggerli e correggerli insieme al gruppo-classe contando il numero degli errori.
Riflessioni
L’uso del digitale per un’attività che già facevamo qualche anno fa con i fogli di carta e le penne presenta dei vantaggi:
- una maggiore inclusività grazie alle caratteristiche del programma di scrittura: correttore automatico, possibilità di cancellare e riscrivere le parole rapidamente, possibilità di scrivere con font e spaziature ad alta leggibilità etc.;
- una più facile ed efficace collaborazione all’interno dei gruppi tra chi trascrive e chi corregge grazie anche alle caratteristiche del programma di scrittura (vd. punto 1);
- la possibilità di un lavoro di feedback più strutturato in cui tutti gli elaborati possono essere mostrati sulla lavagna interattiva multimediale per una correzione condivisa in plenaria;
- una maggiore aderenza alle attività della vita reale, in cui sempre più condividiamo documenti digitali, più facilmente editabili nel lavoro di gruppo e fruibili nella socializzazione di contenuti.
Elisa Gori e Alan Pona
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