È proprio il caso di dirlo: in Italia la parola “mangiare” è “sulla bocca di tutti”. Non solo perché è una della prime parole che si imparano, è facile da pronunciare e anche da coniugare, ma anche perché la nostra cucina è rinomata nel mondo come una delle più saporite, ricche e fantasiose. “Mangiare” è un verbo familiare ai bambini come agli adulti e, sicuramente, in Italia, è essenziale saper mangiare prima ancora che saper cucinare: ecco perché spesso si ricorre alle cene di lavoro, tra amici, tra parenti, tra innamorati… la tavola unisce, si sa, e assaporando pietanze colorate e accattivanti, cibi profumati e genuini tutti diventano più allegri, più calmi, pronti a parlare di qualunque genere di problema o di rapporto con il sorriso sulle labbra e il viso rilassato.
Perché non chiedersi allora quale sia l’origine di una parola tanto amata?
Mangiare, dal latino “manducare”, prima di diventare un termine usato in italiano, passa per il provenzale (“manjar”), lingua antica, parlata, o forse sarebbe meglio dire cantata nel Sud della Francia dai famosi trovatori, che nel medioevo vagavano di corte in corte raccontando i loro amori impossibili per nobildonne, paragonando le loro vicende ad animali fantastici e con poteri magici.
Sarebbe lungo e forse un po’ noioso spiegare quali tipi di passaggi linguistici ci siano stati per trasformare “manducare” in “mangiare”, basti tuttavia aver trovato le origini di una parola tanto utile… Così, se intanto siete stati presi da un po’ di curiosità, oltre che dalla fame, vi consiglio di soddisfare la prima sul sito etimo.it, dove potrete trovare l’etimologia, ossia l’origine, di ogni parola italiana che vorrete cercare; se invece il desiderio di cibo è per il momento più forte di quello di conoscenza, allora vi suggerisco cucinareconamore.it , dove troverete ogni genere di ricette regionali italiane… del resto, “l’appetito vien mangiando”, e forse anche la filologia!
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