Se, camminando in un pigro pomeriggio estivo, aveste voglia di dirigervi verso Piazza della Signoria, potreste soddisfare il desiderio, che forse non avete mai confessato ma che da tempo si è impadronito di voi, di vedere un’opera d’arte senza pagare niente.
Siate attenti: evitate di farvi seguire da gruppi di turisti armati di macchine fotografiche, altrimenti tra qualche mese anche questa immagine potrebbe essere sottoposta al pagamento del biglietto! Meglio dunque avvicinarsi in modo silenzioso e quasi distratto al fianco destro di Palazzo Vecchio, e appena fuori dal quadro degli obbiettivi delle macchine fotografiche, spostarsi rapidamente alle spalle della grande scultura di Baccio Bandinelli che rappresenta il poderoso Ercole nell’atto di sconfiggere il gigante Caco. Lì, nascosti agli occhi di tutti dal grande gruppo marmoreo, potreste osservare che proprio dietro alla scultura, a destra della porta principale del Palazzo, quasi dimenticata di fronte alla magnificenza delle altre opere d’arte che si mostrano superbe sulla Piazza, c’è un’istantanea michelangiolesca… ovvero un disegno che, secondo la leggenda, proprio il grande scultore avrebbe tracciato con mano sicura ed esatta su una delle pietre che costituiscono la facciata del Palazzo.
Non si conosce l’identità del personaggio che è rappresentato di profilo, con il naso molto pronunciato rivolto verso il basso, la bocca serrata e la fronte apparentemente corrugata.
Una leggenda narra che fosse un usuraio così odiato dalla popolazione che venne in grande numero a protestare contro di lui quando fu condannato alla “gogna”. È noto che parte del tragitto del carro della gogna fosse proprio per via della Ninna, a destra di Palazzo Vecchio, perché era la strada che collegava Piazza della Signoria al Bargello, antica sede del Consiglio di Giustizia e dei Magistrati. La storia vuole che proprio Michelangelo si trovasse davanti a Palazzo della Signoria mentre il carro con l’usuraio passava e decidesse di fare un ritratto dell’uomo sul Palazzo perché tutti, anche nei secoli futuri, potessero avere memoria della sua disonestà ed egli fosse condannato alla gogna perenne. Altrove si dice che fosse un uomo particolarmente antipatico a Michelangelo che, avendo un carattere piuttosto impetuoso ma essendo anche molto ironico,come ogni buon toscano, decise un giorno di disegnare sul muro il suo volto per fargli uno scherzo.
Infine c’è anche chi vede in questo profilo tutta un’altra storia: l’uomo raffigurato sarebbe il Savonarola, il frate domenicano che i Fiorentini bruciarono in Piazza della Signoria, e l’autore Leonardo da Vinci.
È difficile stabilire quale sia la verità forse nessuna delle tre leggende è verosimile, o forse la più realistica è proprio la prima visto che sulle pareti del Bargello venivano, in epoca medievale, dipinti i volti di quanti erano ricercati dalla giustizia e dunque questa versione si avvicinerebbe di più a un’usanza abbastanza comune a Firenze, sia pure in epoche precedenti a quella in cui visse Michelangelo.
Quello che resta è un profilo, una leggenda e un mistero: tre ottimi ingredienti per passare una mezz’ora piacevole!
ciao amici, grazie tante per darmi un’altra motivazione per ritornare prima che tardi a Firenze per conoscere quel personaggio inciso sull la pietra del Palazzo Vecchio e chiederle personalmente se é stato Michelangelo il suo autore o no, perché dicono da lui che era antipatico, e poi andare a prendere una birra alla Guinnes, sulla Piazza, dove tante volte ho goduto dalla cittá poi da avere goduto le clase. Mi piace molto il blog, atraverso il quale pratico italiano e sono al giorno da ciò accade. Ciao e grazie