Era il 30 novembre 1786 quando l’allora granduca di Toscana Pietro Leopolpdo di Lorena, abolì la pena di morte in tutto il granducato. Alcuni dicono che tale decisione fu probabilmente presa dal granduca dopo la lettura del libro dell’illuminsta Cesare Beccaria, “Dei Delitti e delle Pene“, primo libro interamente dedicato al problema dell’esecuzione capitale, a quei tempi assai diffusa in tutti paesi d’Europa. Sono passati più di due secoli da quel giorno e, se in tutta l’Unione Europea la pena di morte è stata abolita, nel resto del mondo è purtroppo assai praticata, come si può vedere bene in questa mappa. Il Consiglio Regionale Toscano così scegliendo nell’anno 2000 questo giorno come sua festa ufficiale vorrebbe celebrare “un momento saliente della storia moderna” (Mario Luzi), ma anche richiamare l’attenzione del mondo sull’inutilità e la barbarie di questa pena, che lo stesso Granduca definì appunto “conveniente solo ai popoli barbari”. Da ricordare quindi in quest’occasione anche l’azione del Governo Italiano, il quale da tempo ormai sta portando avanti all’ONU una moratoria mondiale sulla pena di morte.
Le celebrazioni ufficiali della festa della Toscana si terranno oggi all’Istituto Europeo alla presenza del presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini, del presidente della Giunta regionale Claudio Martini e di tutto il consiglio regionale riunito in seduta solenne. Numerose poi le iniziative culturali da parte di molti comuni di ogni provincia. Infine scuole pubbliche chiuse in tutto l’ex-granducato. La nostra no purtroppo. Buona festa della Toscana a tutti!
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