All’interno delle celebrazioni per il 5° centenario della nascita dell’aretino Giorgio Vasari, dal 22 al 30 ottobre 2011 si è tenuta la mostra 500 Oggi. Le vite dell’arte in contemporanea, nella residenza fiorentina dell’omonimo in Borgo Santa Croce 8.
Le mura medievali si sono aperte agli interventi di artisti internazionali e nazionali, affermati od emergenti, in un evento che ci ha dato la possibilità di entrare in quella che fu dimora dell’eclettico personaggio dal 1557, anno in cui Cosimo I glielo fittò, per poi darglielo in dono.
Le opere in mostra traggono ispirazione dalla poliedricità di colui che fu pittore, scenografo, storico dell’arte e architetto per la famiglia medicea. Al primo piano, salendo una rampa di scale angusta, che tuttavia aiuta a calarci in una dimensione al limite tra la realtà e l’onirismo, troviamo subito l’opera di Marta Luppi che, attraverso una griglia di corde, seziona lo spazio per le sue Vite s-conosciute, in cui ha disposto elenchi telefonici e carte su cui è intervenuta, aiutando così l’impressione dell’opera nella memoria retinica; poi veniamo invitati ad affacciarci su V_archi, di Fabio Chiantini, che mutua dall’illusionismo prospettico e dagli scorci offerti da Casa Vasari; procedendo incontriamo l’intervento di Avio Musetti, Viste oltre il muro, videoinstallazione con la quale dialogano elementi antitetici, ispirandosi al tardo manierismo ed al suo illusionismo. La fine di questa parte del percorso è sancita da Quadreria, di Stefano Castrucci & Piero Mazzoni, disponendo in maniera casuale le loro opere sulle quattro pareti della stanza vuota, illuminate da una piccola fonte luminosa posta in un angolo e da una giovane donna, che grazie ad un candelabro ci accompagna nella visione delle opere e ci porta fantasticamente indietro nel tempo.
Nella seconda ala della dimora ci viene permesso di visitare la “Sala Grande”, affrescata dallo stesso Vasari e restaurata negli ultimi anni, dove vediamo rappresentate: l’Origine dell’Arte, Zeusi e le Belle Vergini, Apelle ed il Ciabattino, le Allegorie delle Arti ed i ritratti di 13 dei 159 artisti trattati nelle sue “Vite”.
Sullo stesso piano, a guisa di vestibolo, troviamo l’opera di Paolo Lauri, Di là, ispirata alla storia di Zeusi narrata da Plinio e come il pittore greco ci propone una sua “selezione” della bellezza femminile, attraverso stampe fotografiche in scala 1:1.
L’ultima rampa di scale non fa che aumentare il climax verso il main event dei contemporanei. Attraverso le installazioni Days of Florence di Charles Loverme, Disgregazione di Melania Lanzini e Effimeri Parati di Federica Gonnelli la visione risulterà piena, quando ci si concederà la contemplazione della coinvolgente videoinstallazione Acceptance (2006) di Bill Viola, della serie Transfiguration: il video, interamente girato in bianco e nero, risulta di un lirismo ed una tensione vitale disarmanti nella sua rigorosa semplicità.
Nell’antica casa fiorentina di Vasari è stato possibile constatare de visu quanto ancora questo artista, che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’arte moderna, sia ancora fonte di ispirazione fertile per l’arte contemporanea.
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