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Luglio 2008
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Dall’arcaismo a Matisse: l’eclettismo di Gian Paride Moretti e la rilettura del passato.

L’esasperato grafismo dei vasi della Grecia arcaica, i volti imperturbabili dei kuroi e delle korai, lo sguardo sereno delle statue etrusche rivivono in alcune delle opere di Gian Paride Moretti ritrovando nuova forza e nuovo vigore. I volti scavati, corrosi dal tempo e dagli agenti atmosferici, si ricarnificano e tornano a mostrare la vita nei colori delicati e tenui, nelle forme plastiche e sensuali. Le sagome scure che narravano di gesta di eroi e di guerre, di dei e di re, nei vasi e nelle anfore vengono a popolare le opere di Paride mostrando la stessa forza evocativa di allora, ma narrando una storia senza tempo, senza scadenza, valida per tutti, ma fatta di gesti semplici, stilizzati e proprio per questo immediati e diretti.

Partendo, dunque, dagli esordi Paride Moretti traccia il suo percorso nella storia dell’arte, volto a riscoprire e a collegare alcune delle tappe fondamentali dell’arte figurativa e scultorea: dall’arte etrusca, dall’arcaismo greco ai nostri giorni con i colori ispirati da Matisse, le linee rotte e sofferte di Picasso, le visioni scomposte e violente dell’Espressionismo. Come in Munch, le sue linee, in alcune sue opere, appaiono morbide e sinuose, quasi immagini oniriche, e non per questo meno intense, echi di storie lontane, passate forse, ma forti e vive ancora nei ricordi.

Non c’è pace nei corpi che si muovono freneticamente, sconvolti dalle terrene pulsioni, tracciati apparentemente con un’unica linea continua scura e marcata a ricordare lo stile degli antichi greci, non c’è quiete nei contrasti violenti ripresi da Matisse, con l’arancione e il blu che scuotono e non danno tregua, non c’è sicurezza nei volti che sorridono dolci e ambigui insieme o, addirittura, si deformano in una risata sardonica e terribile. Chi vuole certezze, chi vuole calma deve cercarle nei volti incontaminati che riaffiorano, come dall’acqua, delle belle giovani greche, o in quelli di pietra che Paride, artista poliedrico, scolpisce con tratti decisi, taglienti, netti.

Gian Paride Moretti è insegnante di arte all’Accademia del Giglio e fa parte dello staff.

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