Come già saprete, l’11 novembre si celebra San Martino, il soldato romano che, narra l’iconografia, divise il suo mantello con un mendicante; a questo gesto generoso la tradizione popolare fa risalire la causa del clima favorevole che si verifica a cavallo di tale data: per alcuni giorni le temperature si rifanno tiepide e generalmente splende il sole. “L’estate di San Martino dura tre giorni e un pochinino”, dice un proverbio, e un altro ancora ci ricorda che è il momento di stappare le botti ed assaggiare il vin nuovo, magari accompagnato da una manciata di caldarroste, “per San Martino ogni mosto è vino”.
Estate di San Martino è il titolo di una poesia di Cesare Pavese tratta dalla raccolta Lavorare stanca (1936):
Le colline e le rive del Po sono un giallo bruciato
e noi siamo saliti quassù _____ a maturarci nel sole.
Mi racconta costei – come fosse un amico –
Da domani abbandono Torino- e non torno mai più.
Sono stanca _____ vivere tutta la vita _____ prigione.
Si respira un sentore di terra e, di là dalle piante,
a Torino, a quest’ora, lavorano tutti _____ prigione.
Torno a casa dei miei dove almeno potrò stare sola
senza piangere e senza pensare alla gente che vive.
Là mi caccio un grembiale e mi sfogo in cattive risposte
_____ parenti e _____ tutto l’inverno non esco mai più.
Nei paesi novembre è un bel mese dell’anno:
c’è le foglie colore _____ terra e le nebbie al mattino,
poi c’è il sole che rompe le nebbie. Lo dico tra me
e respiro l’odore _____ freddo che ha il sole al mattino.
Me ne vado perché è troppo bella Torino _____ quest’ora:
a me piace girarci e vedere la gente
e mi tocca star chiusa finché è tutto buio
e la sera soffrire _____ sola. Mi vuole vicino
come fossi un amico: quest’oggi ha saltato l’ufficio
_____ trovare un amico. Ma posso star sola così?
Giorno e notte – l’ufficio – le scale – la stanza _____ letto –
se alla sera esco a fare due passi non so dove andare
e ritorno cattiva e al mattino non voglio più alzarmi.
Tanto bella sarebbe Torino – poterla godere –
solamente poter respirare. Le piazze e le strade
han lo stesso profumo _____ tiepido sole
che c’è qui tra le piante. Ritorni al paese.
Ma Torino è il più bello _____ tutti i paesi.
Se trovassi un amico quest’oggi, starei sempre qui.
Avete notato degli spazi vuoti? Dovete riempirli con le preposizioni semplici mancanti (Esercizio 1). Avete anche notato che la parola senza è colorata di rosso? È per ricordarvi che siamo in presenza di una preposizione impropria, cioè parole che derivano da aggettivi, avverbi o participi e che si trovano sempre in compagnia di un nome, un aggettivo o un’altra preposizione. Sono rappresentate in gran numero, ma per facilitarvi un po’ il compito per fare l’Esercizio 2 ne abbiamo scelte soltanto 12. A voi inserirle al posto giusto secondo la logica della frase, scegliendole fra le seguenti:
attraverso; davanti; dentro; dietro; dopo; durante; eccetto; fuori; lungo; senza; sopra; sotto
1. Per fare le cose per bene ed essere tutti presenti, sarà meglio fissare l’appuntamento per _______ le feste natalizie.
2. Mi sono tutti molto simpatici, _______ tuo cugino: quello non lo sopporto proprio, mi fa venire l’orticaria!
3. Devi renderti conto che io sono il Presidente di questa compagnia, _______ di me non c’è nessuno: mi devi totale e assoluta ubbidienza, Lorenzo!
4. Ecco, mettiti lì, ________ a quella finestra: la foto verrà con la luce giusta.
5. Il cane camminava solitario _______ la ferrovia: un’immagine un po’ triste, no?
6. _______ la lezione, Lorenzo parlava dei fatti suoi al telefonino fino a quando la Direttrice l’ha richiamato severamente al dovere.
7. I ladri sono penetrati nell’appartamento _______ una finestra lasciata avventatamente aperta.
8. Il gatto, inferocito, si è rifugiato _______ il letto. Adesso chi ha il coraggio di prenderlo?
9. Non ti voltare, non guardare chi c’è _______ di te: vuole farti una sorpresa!
10. Ti aspetto _______ casa, ho troppo freddo a stare in giardino.
11. Quel tuo amico è un tipo _______ cervello: crede sempre che le cose gli debbano cadere dall’alto e che gli basti solo schioccare le dita. Povero scemo!
12. Sono _______ di me: mi hai fatto veramente arrabbiare. Non devi cercarmi né telefonarmi per almeno un mese o giuro che ti mangio vivo!
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