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DisAvventure: attività di italiano L2 per la scuola primaria

All’interno di una classe quinta della scuola primaria, la barriera linguistica rappresenta un grande ostacolo ai fini dell’apprendimento e della partecipazione alle attività didattiche. In un contesto in cui c’è un’elevata presenza di alunni stranieri bilingui emergenti è importante sviluppare proposte creative, con strumenti accessibili a tutte e a tutti.

A tal proposito è stata svolta un’attività che si è rivelata particolarmente efficace poiché ha messo in luce quanto e come studentesse e studenti possono essere decisivi ai fini della realizzazione di un’esperienza didattica condivisa, consentendo loro, attraverso una partecipazione attiva, di diventare i protagonisti delle proprie storie.

Le nostre DisAvventure… di classe

Destinatari: classe 5a della Scuola Primaria.
Durata: 8 ore.
Materiali: LIM, quaderno, penna, matite colorate.
Obiettivi: 

  • promuovere valori positivi all’interno del gruppo classe;
  • condividere le storie di tutte/i;
  • creare momenti di confronto sulle esperienze vissute;
  • arricchire il lessico.

PRIMA LEZIONE. Brainstorming e racconto orale (2 ore)

L’insegnante presenta alla classe la parola: “disavventura” ed esplora le conoscenze pregresse attraverso una discussione collettiva. 

Viene chiesto alle alunne e agli alunni di fare esempi di piccole disavventure quotidiane del proprio vissuto.

Con il supporto della LIM si propongono immagini e video che fanno riferimento al tema della disavventura e al disagio che essa può provocare, attingendo a storie o favole (per esempio Pollicino), oppure a fatti ed eventi di tutti i giorni (per esempio un pasto dimenticato a casa), collocandola sia in una dimensione di vita quotidiana, ma anche di eventi straordinari (perdersi all’interno di un edificio durante una visita guidata o trovare uno sciame di api al rientro a casa, com’è capitato all’insegnante).

Dopo un momento di riflessione collettiva riguardo imprevisti e/o accadimenti spiacevoli occorsi nel proprio passato, alunne e alunni si mettono in gioco raccontando aneddoti sulle proprie disavventure, usando mimica e gestualità per rendere il racconto più vivace e comprensibile.

SECONDA LEZIONE. Produzione scritta (2 ore)

Le studentesse e gli studenti vengono invitati scrivere un testo (ma anche brevi frasi o semplici e significative parole “chiave”) provando a spiegare la propria disavventura.

Le storie vengono poi disegnate, per poter raccontare in modo creativo quanto descritto nella produzione orale e scritta, rappresentando graficamente la disavventura e il disagio e l’imbarazzo che ne conseguono, illustrando i momenti più significativi. Un bambino, per esempio, ha spiegato, attraverso sequenze narrative tipiche del fumetto, la sua frustrazione per non aver giocato una partita di calcio e, di conseguenza, aver guardato i suoi compagni di squadra dalla panchina; una bambina ha raccontato attraverso il disegno il panico e la preoccupazione per essere rimasta bloccata per qualche minuto in ascensore.

Le esperienze vengono infine lette e mostrate a tutta la classe. Quest’ultima situazione ha messo in evidenza non solo quanto possa essere potente e benefico comunicare una parte di sé e di una propria vicenda personale, ma anche l’esperienza umana che produce il tentativo, più o meno volontario, di immedesimarsi nella disavventura dell’altra/o.

TERZA LEZIONE. Riflessione linguistica: il suffisso -DIS e lavoro sul lessico (2 ore)

L’insegnante in questa fase propone un momento di riflessione collettiva, invitando gli studenti a focalizzare la propria attenzione sul suffisso -DIS, lasciando spazio a commenti e considerazioni e input preziosi per il prosieguo dell’attività.

Si mostrano alla classe, attraverso l’utilizzo della LIM, esempi concreti, come l’immagine di due pezzi di un puzzle prima uniti e poi disuniti. Successivamente si propone una piccola attività dal titolo “Completa la parola” dove alunne e alunni devono aggiungere alla parola data il suffisso -DIS.

ESEMPIO: piacere/dispiacere – onesto/disonesto.

Queste parole vengono in seguito commentate e spiegate.

Le studentesse e gli studenti arricchiscono la conversazione con nuovi spunti, proponendo alcune parole contenenti il suffisso -DIS, provando a spiegare a parole proprie o con semplici frasi, ma anche con l’uso della mimica.

Infine si inventano nuovi termini (utilizzando nomi, verbi o aggettivi) con il suffisso -DIS. Le parole vengono scritte sul quaderno possibilmente insieme al loro contrario e vengono illustrate con una piccola immagine.

ESEMPIO: contento/DIScontento, stare zitto/DISparlare, tristezza/DISallegria, DISballare, DIScalmo, DISfame, DISbuono, DISvuoto, DIStardi/DISpresto.

QUARTA LEZIONE. Scriviamo una storia insieme. Costruzione di una disavventura di classe con il supporto dell’Intelligenza Artificiale (2 ore)

Questa è l’ultima parte dell’Unità Didattica proposta. In questa fase il docente ripercorre gli inconvenienti e le vicissitudini di ogni discente, chiedendo loro quale fosse la disavventura che li aveva particolarmente colpiti o nella quale si sono immedesimati. 

Le disavventure vengono proposte, con il supporto della LIM, all’intelligenza artificiale Gemini, alla quale viene chiesto di elaborare un’unica storia. A questa, fa seguito un’ulteriore richiesta, ovvero elaborare idee e giochi di squadra per far sì che i partecipanti “sfortunati” possano supportarsi a vicenda, in modo creativo ed empatico e trarre dei preziosi insegnamenti e nuove strategie per superare le difficoltà.

Questo passaggio permette al docente e al gruppo classe di poter discutere in forma giocosa degli aspetti positivi che si possono trarre anche da una situazione apparentemente negativa, come quella vissuta dagli studenti e studentesse nelle loro storie.  

Traccia per l’Intelligenza Artificiale: 

Gli studenti della classe 5d hanno vissuto numerose disavventure!
E. per esempio è rimasta in mezzo al mare con un gommone.
I. è rimasta chiusa tanti minuti dentro l’ascensore dell’ikea.
J. si trovava in perù ed ha avuto a che fare con un ragno gigante.
B. ha aspettato il suo aereo per più di mezz’ora.
Un bambino con dalle grandi guance di nome F. ha parlato di un ladro che ha rotto il finestrino della macchina del suo babbo che non era contento.
Una bambina invece è caduta e si è fatta male il naso.
Un’altra bambina è rimasta chiusa in ascensore mentre Z. ha aspettato una persona in aeroporto per 1 ora e 30 minuti!
F. A. ha preso una multa a Parigi e non è stato piacevole.
C. ha provato la sensazione di stare seduto in panchina per tutta la partita.
F. S. si è rotto il braccio mentre giocava con un suo amico.
A. ha avuto un incidente in moto, per fortuna senza brutte conseguenze.
T. ha perso l’aereo ed è rientrato in italia in ritardo. per fortuna è riuscito a tornare a casa e nella sua scuola!
M. ha raccontato che è rimasta ferma la macchina dei suoi genitori in montagna e non sono potuti rientrare a casa.
Y. è rimasta tanto tempo chiusa in bagno!
Tutte queste bambine e questi bambini hanno tanta forza d’animo e non hanno permesso alla tristezza
di prendere il sopravvento. Hanno reagito e anzi si sono aiutati tra loro! In modo creativo e davvero rivoluzionario. Anche giocando. Raccontaci come hanno fatto a supportarsi ed aiutarsi a vicenda.

Di seguito la storia elaborata da Gemini.

Una storia di coraggio e solidarietà: la classe 5D

La classe 5D sembra aver vissuto un’avventura dopo l’altra! Ognuno di questi bambini ha affrontato situazioni difficili, alcune più grandi di altre, ma tutte in grado di mettere alla prova la loro forza d’animo. È davvero ammirevole come, nonostante le disavventure, abbiano saputo reagire con coraggio e solidarietà.

Incipit: dopo le loro incredibili avventure, E., I., F., B., Z., A., T., M., Y., F., C., F. Z. e gli altri bambini della 5D si sono riuniti in classe. Ognuno aveva una storia da raccontare, piena di paura e di coraggio. Ma anziché lasciarsi abbattere, hanno deciso di trasformare le loro esperienze in qualcosa di magico.

Sviluppo: hanno deciso di creare un libro illustrato interattivo, dove ogni bambino potesse raccontare la sua storia. E., con la sua esperienza in mare, ha disegnato una mappa dell’isola deserta dove si era persa, invitando i compagni a cercare un tesoro nascosto. I., dopo essere rimasta chiusa nell’ascensore, ha creato un labirinto che portava a una stanza segreta piena di sorprese. F., con la sua storia del ladro, ha disegnato un fumetto dove un supereroe proteggeva la città. Z. ha creato un quiz a domande multiple sulla sua lunga attesa in aeroporto, e A. ha disegnato un percorso a ostacoli ispirato al suo incidente in moto. Ognuno ha contribuito con la sua creatività, creando un libro unico e speciale.

Conclusione

L’esperienza Le disavventure di classe si è conclusa con una fase di riflessione collettiva, in cui studentesse e studenti hanno avuto l’opportunità di commentare e dibattere su quanto elaborato dall’intelligenza artificiale a partire dalla loro storia. Questo scambio di opinioni ha permesso di far emergere le diverse sensazioni suscitate dal testo dell’IA: alcuni hanno trovato divertenti le soluzioni proposte, altri le hanno considerate utili e applicabili alla vita di classe, altri ancora hanno apprezzato la creatività con cui l’IA ha interpretato le loro idee.

Attraverso questo confronto, gli apprendenti hanno potuto esprimere il loro punto di vista, condividere le proprie emozioni e valutare l’efficacia delle soluzioni proposte dall’IA. È emersa una consapevolezza condivisa del potenziale dell’IA come strumento di supporto all’apprendimento, ma anche la capacità di analizzare criticamente i risultati ottenuti e di valutarne l’utilità nel contesto specifico della classe.

In definitiva, l’attività si è rivelata un’esperienza di apprendimento ricca e significativa, che ha dato a tutte/i l’opportunità di diventare protagonisti attivi del proprio percorso di conoscenza, di sviluppare la capacità di analisi critica e di apprezzare il valore della collaborazione e del confronto.

L’autore dell’articolo

Gianpiero Amato lavora in qualità di docente presso la scuola primaria. Nel corso degli anni si è occupato di sostegno ad alunni certificati e insegna lingua italiana L2. Svolge anche attività di musicoterapia presso le scuole di primo e secondo grado e le associazioni locali.

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Crediti

Alcune parti di questo articolo sono state scritte da Gemini.

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